Roma, 1 dicembre - Si chiude con un’altra giornata di grande partecipazione la mobilitazione di Cgil e Uil articolata in cinque giornate di sciopero generale sui territori, che ha visto oggi fermarsi le regioni del Sud, ultime della Penisola a incrociare le braccia. Secondo i primi dati pervenuti, in Campania, Puglia, Basilicata e Calabria l’adesione media è del 70%. Lo sciopero di otto ore interessa tutti i settori ad esclusione di quelli pubblici, dei trasporti, di scuola, università, ricerca e Poste, che si sono astenuti dal lavoro a livello nazionale il 17 novembre scorso.

Piazze strapiene a Catanzaro, Cosenza, Potenza, Reggio Calabria, Bari, dove dal palco è intervenuto il segretario generale della Uil PierPaolo Bombardieri, e Napoli, dove ha chiuso il comizio il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.

Sulla base dei dati fin qui pervenuti dai territori e dalle categorie del Mezzogiorno, si registra un’alta partecipazione allo sciopero in tutti i settori con punte del 100% alla Lidl di Taranto, allo stabilimento La Doria di Fisciano, in provincia di Salerno, alla General Electric di Foggia. Sciopero riuscito alla Rummo di Benevento (95%), all’Heineken di Taranto (70%), allo stabilimento Natuzzi di Matera (94%), alla Dalmine di Potenza (90%). In Basilicata l’indotto Eni registra un’adesione del 98%, in Calabria all’Italgas si è raggiunto il 70% di astensione e alla Sielte il 90%.

La mobilitazione di Cgil e Uil, come annunciato anche oggi dai palchi, continuerà fino a che le rivendicazioni che hanno portato allo sciopero non avranno risposte dal Governo. Maggiori salari, estensione dei diritti e modifica della legge di bilancio che penalizza e impoverisce le lavoratrici, i lavoratori, le pensionate e i pensionati.


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