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© Simona Caleo/Cgil
Roma, 31 maggio - “Abbiamo appreso dalla stampa dell’ok dell’Antitrust europeo alla vendita della rete di Telecom Italia al fondo americano KKR. L’autorizzazione da parte dell’Ue allo scorporo della rete, senza condizioni, segna un ulteriore passo formale in direzione dello smantellamento di un asset strategico per il nostro Paese. È urgente un confronto con il Governo”. Così il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo e il segretario nazionale della Slc Riccardo Saccone.
“Registriamo il fatto - proseguono i dirigenti sindacali - che contemporaneamente il titolo di Tim in borsa perde il 3,85%, scendendo a 0,24 euro per azione. Un risultato decisamente non brillante, sintomo probabilmente di preoccupazioni diffuse riguardo al futuro dell’azienda”.
Per Gesmundo e Saccone “a questo punto è davvero ineludibile e non più rinviabile il confronto con il Governo, per comprendere quali prospettive e quali garanzie si intendono adottare riguardo al futuro dell’ex incumbent e, più in generale, quale piano si intende attuare per il riassetto del settore. Non vorremmo - concludono - che alla perdita di uno degli ultimi Player nazionali si aggiungesse la perdita dei fondi del PNRR destinati all’infrastrutturazione digitale del paese, sulla quale, lo ricordiamo, continuiamo a registrare gravissimi ritardi”.