Roma, 26 luglio - “Dopo sette mesi di incontri, prima con la Ministra Calderone, poi con l'Osservatorio tecnico da lei istituito, non siamo ancora in grado di dire alle lavoratrici e ai lavoratori quando e come potranno aver accesso alla pensione. Oltre a non aver avuto risposte sulla pensione di garanzia per i giovani, anche durante l'incontro odierno sul tema della flessibilità in uscita abbiamo esplicitato le richieste della nostra piattaforma unitaria sulla previdenza, senza alcun riscontro da parte del Ministero. Evidentemente il Governo ha capito di non poter rispettare gli impegni che il centrodestra ha assunto durante la campagna elettorale, quando prometteva alle elettrici e agli elettori di farli accedere alla pensione con i 41 anni di servizio o il superamento della legge Fornero”. Così la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione al termine dell’incontro tecnico di questo pomeriggio al Ministero del Lavoro. 

“Noi - prosegue la dirigente sindacale - continueremo a batterci per i 62 anni di età, i 41 di anzianità di servizio a prescindere dall'età, per il pieno riconoscimento dei lavori gravosi e usuranti e del lavoro di cura. A fine anno - sottolinea - scadranno diverse misure, a partire dall’ape sociale e opzione donna. Su quest’ultima misura è necessario, oltre alla proroga, il ripristino dei requisiti previgenti e occorre tenere conto che le donne, più di tutti, hanno pagato le riforme previdenziali che si sono susseguite”. 

“In assenza di risposte - conclude Ghiglione - la previdenza resterà una delle tante ragioni della nostra mobilitazione che ci riporterà in piazza in autunno”.

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