Assisi, 11 ottobre - L’accordo di ‘cessate il fuoco’ su Gaza è una notizia che accogliamo con enorme sollievo. L'accordo, concluso dopo intensi negoziati e annunciato giovedì scorso dal Presidente americano Trump, prevede fra le altre cose la cessazione immediata di ogni ostilità, l’ingresso di aiuti umanitari e medici e il ritorno a casa degli ostaggi israeliani e dei prigionieri, pre-condizioni indispensabili per la ripresa dei negoziati di pace”. Lo afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, oggi ad Assisi per partecipare all’evento: “Il lavoro marcia verso la pace: democrazia, solidarietà, diritti umani”, organizzato in occasione della marcia della pace e della fraternità Perugia-Assisi che si terrà nella giornata di domani.

“Ora è fondamentale - prosegue il leader della Cgil - che tutti gli attori in campo si impegnino per il rispetto del cessate il fuoco e che continuino gli sforzi diplomatici per garantire una pace giusta e duratura fra palestinesi e israeliani. La popolazione civile di Gaza può finalmente sperare nell’arrivo di aiuti umanitari, nell’apertura di canali umanitari, assistenza sanitaria e nella prospettiva di una ricostruzione che possa ridare dignità a chi ha sofferto l’atrocità e la barbarie del genocidio, denunciato nelle straordinarie piazze in tutto il mondo e dalle lavoratrici e lavoratori che in Italia hanno scioperato per sostenere le ragioni del popolo palestinese”.

“Chiediamo che la diplomazia - aggiunge Landini - si metta subito al lavoro non solo per la ricostruzione, ma per garantire la sovranità e i diritti del popolo palestinese all’autodeterminazione, attraverso la realizzazione della soluzione a due stati sui confini del ’67 e il ritiro delle forze israeliane da tutti i territori occupati. Consideriamo necessaria la realizzazione di una conferenza internazionale di pace in Medioriente sotto l’egida delle Nazioni unite, per ristabilire il primato del diritto internazionale che ponga fine al colonialismo, assicuri la giustizia per tutti i crimini di guerra compiuti, e instauri percorsi duraturi di sicurezza comune e rispetto per tutte le comunità e religioni”.

“Esprimiamo sostegno e solidarietà al sindacato palestinese, che, nell’accogliere con favore il piano, ha richiesto misure immediate per la rimozione delle restrizioni alla libertà di movimento dei lavoratori, la fine delle violazioni nei territori occupati, la fine delle colonie illegali e la costruzione di un sistema economico in Cisgiordania e a Gaza basato sulla giustizia sociale e il lavoro dignitoso”, conclude il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.