Roma, 3 gennaio - “Il dossier della Camera sull'occupazione femminile conferma le nostre preoccupazioni. Da tempo denunciamo l'assenza di politiche e relativi investimenti in grado di abbattere i divari di genere, in particolare quelli occupazionali e salariali. Assenza che riscontriamo anche nella legge di bilancio 2024”. È quanto dichiara la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione.

A proposito della manovra, per la dirigente sindacale “occorrevano investimenti mirati a creare nuova occupazione ed era necessario vincolarne una percentuale all'assunzione delle donne, condizionalità prevista dal PNRR, ma anche investire sui servizi pubblici, a iniziare dal sistema educativo per la fascia 0-6, per far sì che la genitorialità diventi un valore sociale. È inutile finanziare i bonus nido - sottolinea Ghiglione - se poi i nidi non ci sono dove servirebbero di più, ad esempio nel Mezzogiorno. Il fatto che una donna su cinque smetta di lavorare per problemi di conciliazione o per una valutazione di carattere economico evidenzia come questo Governo, nonostante i tanti proclami, stia fallendo anche da questo punto di vista”.

Inoltre, per la segretaria confederale della Cgil “è arrivato il momento di introdurre un congedo obbligatorio di paternità paritario: l'Italia ha scelto dieci giorni a differenza delle sedici settimane della Spagna. È evidente che questi pochi giorni non potranno fare la differenza per la piena condivisione delle responsabilità famigliari e per contrastare efficacemente la discriminazione in entrata nel mondo del lavoro, di cui le donne sono ancora vittime”. “Per queste ragioni - conclude - il tema della parità di genere rimarrà un punto fondamentale della nostra mobilitazione”.