Roma, 11 aprile - “Un voto storico, quello del Parlamento europeo che, chiedendo di inserire l’aborto libero e sicuro tra i diritti fondamentali dell’Unione europea, segue la scelta della Francia che lo ha inserito in Costituzione, e dà un segnale fortissimo sulla tutela dei diritti e l’autodeterminazione delle donne. Come se, prima del rinnovo di giugno, si fosse voluto dire alle destre ultraconservatrici che avanzano, indietro non si torna”. Così la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione commenta la risoluzione adottata oggi a larghissima maggioranza dal Parlamento europeo.

Con la medesima risoluzione, l’Eurocamera ha anche richiamato stati come Malta e la Polonia, dove l’aborto è un reato, e quelli come l’Italia in cui le norme tutelano più chiaramente l’obiezione di coscienza dell’accesso libero alle IVG.

"I deputati che rappresentano le forze di governo, FDI, Lega e FI, hanno votato contro il diritto all’autodeterminazione delle donne – osserva la dirigente sindacale - non nascondendo quindi quale sia la loro visione del ruolo della donna nella società del ventunesimo secolo”.

“Come Cgil non ci stancheremo mai di chiedere garanzie sulla salute e sulla libera scelta delle donne sia rispetto alla maternità, oggi limitata da retribuzioni basse, precarietà lavorativa e da un sistema di servizi alle famiglie inadeguato, sia rispetto alla decisione di interrompere in totale sicurezza una gravidanza non desiderata. Adesso - conclude Ghiglione - si lavori per dare rispetto e sostanza a questo storico voto che ci ricorda come l’Europa non sia solo economia e finanza, ma anche volano di conquista di diritti per tutti gli Stati e gli abitanti dell’Unione”.