Nino Cordio (Santa Ninfa, Trapani, 1937 – Roma, 2000)

Diplomatosi all’Istituto d’Arte di Catania, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Roma. Conclusi i corsi accademici, soggiorna a Parigi dove frequenta l’Atelier di Friedländer. La sua matrice culturale appartiene alla stagione dell’«astratto-concreto» di Lionello Venturi e del «nuovo naturalismo» di Francesco Arcangeli. Ne consegue una ricerca caratterizzata dal compromesso tra gli opposti versanti del concretismo e del naturalismo astratto. Nel 1959 espone alla VIII Quadriennale di Roma (vi parteciperà anche nel 1972 e nel 1986). Nel ciclo di incisioni che realizza nel 1959, lo scenario della periferia, tra campagna e città, traspare dietro una griglia di segni che interpretano la gestualità informale e creano come un filtro atmosferico. Quella sorta di nostalgia per la figurazione, che timidamente si affaccia in questi lavori, permarrà pressoché in tutte le opere successive. Nino Cordio ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia, in Europa e in America. Tra queste si ricordano le personali a San Paolo del Brasile (1962), alla Galleria La Nuova Pesa di Roma (1962), alla Neue Berliner Galerie (1966), alla Marisa del Re Gallery di New York, alla Galleria dell’Orso di Milano (1972), alla Galleria Il Gabbiano di Roma (1976), alla Galleria Forni di Bologna (1983), al Museo Nazionale di Belle Arti di Rio De Janeiro (1992). L’ultima antologica dedicata ai suoi lavori calcografici, Incisioni 1957-1997, curata dall’Istituto Nazionale per la Grafica, viene allestita presso la Calcografia Nazionale (1997) e, successivamente, alla Fondazione Orestiadi di Gibellina e alle Ciminiere di Catania.

(Andrea Romoli)


Fanciulla sull’erba, 1969, legno e bronzo, 95×80×175 cm

(Foto: Giuseppe Schiavinotto)