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“Si è svolto, in presenza e in video conferenza, l'incontro sulla vertenza Blutec con la partecipazione del coordinatore della struttura sulle crisi Annibaletti, del capo della segreteria tecnica del Viceministro D’Addona, di Invitalia, delle istituzioni territoriali e dei Commissari straordinari. Il Mise ha approvato il programma di cessione, diversi sono i soggetti che avevano già manifestato interesse ad acquisire i rami di Blutec Engineering, Lighting e Chemical e si procederà nelle prossime settimane alla pubblicazione dei bandi per la vendita". Lo dichiarano in una nota congiunta Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la FIOM CGIL e Silvia Spera, Area Politiche Industriali per la CGIL nazionale.
"Per quanto riguarda il ramo Metallic di Ingegneria Italia, stabilimenti di Atessa e Tito Scalo - proseguono i dirigenti sindacali - , si definirà entro metà dicembre il passaggio definitivo al gruppo MA con la garanzia della continuità occupazionale per tutti i lavoratori. Situazione a parte per Termini Imerese, per cui ci vorranno approfondimenti e più tempo per una soluzione industriale che garantisca la reindustrializzazione del sito e la continuità per tutti i lavoratori, compreso l’indotto. Per Atessa e Tito Scalo - spiegano Spera e Marinelli - è stata trovata una soluzione che riteniamo positiva come quella di Magnetto. Rimangono però le incertezze riguardo le altre cessioni che destano preoccupazioni, sulle quali occorrono garanzie occupazionali".
"Chiediamo inoltre al Ministero dello Sviluppo economico e a Invitalia di verificare la solidità dei soggetti che presenteranno offerte per le acquisizioni. Su Termini Imerese non possiamo azzerare e riportare il contatore a 12 anni fa, non c'è più tempo. Serve un confronto istituzionale attivo anche sull'accordo di programma. E occorrono strumenti per l'individuazione di un percorso che accompagni all'uscita chi è prossimo alla pensione. Chiediamo l'avvio di un tavolo tecnico insieme a Invitalia, le istituzioni e il sistema delle imprese, grande assente su questa vertenza, per valutare quali soggetti industriali a carattere locale e nazionale potrebbero essere interessati al progetto di rilancio, sfruttando l'occasione delle risorse del PNRR nell'ambito della riconversione sostenibile delle produzioni. Sul territorio siciliano ci sono importanti realtà industriali, pubbliche e private, che potrebbero essere coinvolte. Per la FIOM e la CGIL condizione imprescindibile è la garanzia occupazionale di tutti i lavoratori, la tenuta industriale e il rilancio dell'area di Termini Imerese", concludono i due sindacalisti.