Roma, 4 maggio - "Complessivamente siamo molto preoccupati rispetto all'andamento del confronto con il Governo. Ci auguriamo che il prossimo appuntamento, previsto per il 10 maggio, possa determinare un cambio di passo". Così il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli al termine dell'incontro di questo pomeriggio al ministero del Lavoro sui temi della previdenza."Da un lato - sostiene - si stenta a chiudere la fase uno, in particolare per quanto concerne l’attivazione dell’Ape sociale e gli interventi per i lavoratori precoci, e dall’altro non si riesce a far decollare la fase due, nella quale ci si dovrebbe concentrare su nodi altrettanto importanti come la pensione per i giovani, la flessibilità in uscita, la differenziazione dell’attesa di vita, il lavoro di cura, la previdenza complementare e la rivalutazione delle pensioni in essere".Per quanto riguarda l'incontro di oggi, il dirigente sindacale spiega che "abbiamo sollecitato nuovamente il Governo a rendere operativi al più presto i decreti su Ape sociale e lavoratori precoci, visti gli insostenibili ritardi che lasciano nell’incertezza e rischiano di danneggiare decine di migliaia di lavoratori". "Poiché gli schemi dei decreti andranno corretti sulla base del parere del Consiglio di Stato, registrati dalla Corte dei Conti e pubblicati sulla Gazzetta ufficiale, e che successivamente l’Inps dovrà emanare le circolari attuative, il timore è che difficilmente il tutto possa concludersi entro la prossima settimana, come invece prevede l'Esecutivo".Il segretario confederale della Cgil sottolinea poi che "l'approfondimento fatto sui decreti, tenendo conto delle osservazioni del Consiglio di Stato, ha finalmente fatto registrare l'acquisizione della retroattività delle prestazioni dal momento che i lavoratori perfezionano i requisiti, comunque non prima del 1^ maggio 2017". "Inoltre - prosegue - considerando il ritardo nei tempi di attivazione dei decreti, abbiamo valutato positivamente anche l'ipotesi di una proroga di 15 giorni per la presentazione della domanda per il riconoscimento delle condizioni d'accesso alla prestazione (al 15 luglio) e per la redazione delle graduatorie (al 15 ottobre)"."Riteniamo invece infondate, oltre che ingiuste, - conclude Ghiselli - le ragioni che dovrebbero portare all'esclusione dalle prestazioni dei lavoratori che non hanno maturato il diritto alla disoccupazione ed eventuali penalizzazioni nei tempi d'accesso ai lavoratori agricoli, e quindi abbiamo invitato il Governo a non procedere in quella direzione".