Con una significativa sentenza (13098 di giugno 2016), il Tribunale di Roma ha accolto le domande proposte da un gruppo di 23 inquilini del complesso di Corviale, condannando l’ATER ad eseguire i lavori di manutenzione degli spazi comuni rimasti inadempiuti.

La sentenza riveste particolare significato in quanto ha condannato l’ente proprietario anche a risarcire il danno subito dai ricorrenti, rilevando il grave disagio patito per la “assoluta mancanza di pulizia degli spazi comuni” che determina una lesione al diritto costituzionalmente tutelato e garantito di “vivere in un ambiente salubre”.

E' stato riconosciuto un importante principio di diritto nei confronti di cittadini meno abbienti che vivono in alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Si rileva ancora una volta lo stato di abbandono ed incuria cui versano molti quartieri periferici, che oggi necessitano al contrario di una strategia di riscatto, per contrastare marginalizzazione e degrado.Misure e stanziamenti una tantum non affrontano il reale nodo del problema, consistente nel perdurante stato in cui versano tali quartieri, spesso nell'indifferenza dell'amministrazione pubblica: la riqualificazione del patrimonio necessita di un piano pluriennale che deve introdurre la manutenzione programmata come criterio di gestione, anche economica, del patrimonio.

Nello specifico del procedimento, gli inquilini di Corviale avevano denunciato l’inadempimento dell’ATER alla corretta manutenzione straordinaria degli alloggi dati in locazione, nonché alla manutenzione straordinaria ed ordinaria delle parti comuni dell’edificio. Il Giudice ha disposto una consulenza tecnica  volta ad accertare lo stato di manutenzione e funzionamento dei beni comuni che servono gli immobili.

Il perito ha verificato lo stato di incuria delle terrazze di copertura, la presenza di sporcizie nelle strutture su cui insistono le onduline di recente risistemate, la presenza di numerose porte di comunicazione inservibili e non funzionanti e la difficoltà di accessi a molti corpi scala, la mancanza di pulizia delle scale e delle parti comuni dell’edificio. E' stato quindi individuato un preciso obbligo di manutenzione da parte dell’ATER rimasto inadempiuto.

Per questo motivo il Tribunale ha ordinato all’ATER di eseguire i lavori di manutenzione indicati dal CTU, dal momento che l’ente proprietario non può esimersi dalle responsabilità su di esso gravanti in ordine alla corretta manutenzione dei beni comuni dell’edificio.

ll tribunale ha inoltre condannato l’Ater al pagamento di tremila euro ciascuno per il risarcimento dei danni subiti dagli inquilini.