Roma, 23 luglio – “Il tempo del solo cordoglio è finito, bisogna agire e farlo subito. Non è possibile che appena si riaprono i cantieri si torni a morire e che ci siano lavoratori usciti di casa senza farci più ritorno. Tutto ciò non era accettabile prima del ‘lockdown’, lo è ancor meno oggi”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dopo l’ennesimo incidente mortale sul lavoro verificatosi nella giornata di oggi.“La crisi sanitaria - prosegue il leader della Cgil - sta lasciando il posto a una vera e propria ‘emergenza sicurezza’. La ripresa delle attività non può e non deve mettere a rischio l’incolumità di chi lavora. Sulla sicurezza bisogna investire, proprio per evitare gli incidenti e salvaguardare la salute e l’incolumità di operai, trasportatori, edili. Al lavoro vanno garantiti diritti, sicurezza, tutele proprio perché il lavoro non è una merce qualsiasi”.“Dovremmo invece essere capaci, tutti, - conclude Landini - di cogliere la sfida che il Coronavirus ha posto. Occorre ricostruire un diverso equilibrio e una gerarchia di valori. La vita umana, la centralità delle persone, il lavoro come dignità. E’ necessario ripartire da qui. E allora bisogna intensificare i controlli nei luoghi di lavoro, introdurre la patente a punti sulla sicurezza per le aziende e applicare senza se e senza ma le sanzioni penali previste nel nostro ordinamento”.