‘Ripartiamo dal Sud per unire il Paese’ con queste parole d’ordine sono scesi in piazza oggi a Reggio Calabria, dopo 47 anni dall’ultima grande manifestazione nazionale in questa città, migliaia di lavoratori e lavoratrici, giovani, pensionati e immigrati per la manifestazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil (piattaforma unitaria). Una mobilitazione nazionale unitaria nel Sud per rivendicare la centralità del lavoro come leva per contrastare le profonde diseguaglianze sociali, economiche e territoriali che attraversano l’Italia."Noi ripartiamo da qui per unire concretamente il Paese, c'è un arretramento rispetto all'Europa e non solo. Le differenze sono enormi e per ripartire bisogna dare seguito ad un Piano straordinario di investimenti per creare lavoro e realizzare uno sviluppo vero che duri nel tempo". Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini dal corteo partito da piazza De Nava e giunto in piazza Duomo.“Per noi l'Italia - ha detto - va unita e non divisa. Basta con le logiche dell'autonomia differenziata, che aumentano ancora di più le disuguaglianze. C'è bisogno di fare investimenti - ha aggiunto Landini - sia in infrastrutture materiali, ma anche in quelle sociali e serve una politica industriale".Per il dirigente sindacale, inoltre "è sotto gli occhi di tutti la contraddizione di chi ha raccontato che saremmo un Paese invaso e che i problemi si risolvono chiudendo i porti, senza rendersi conto però che i giovani, soprattutto del Mezzogiorno, se ne stanno andando. Purtroppo - ha sottolineato Landini - questo è un modo per disperdere intelligenze e capacità a beneficio di altri Paesi più furbi che ne usufruiscono"."Basta campagne elettorali. I problemi non sono risolti e la situazione è peggiorata rispetto ad un anno fa. È necessario che il Governo ci ascolti, deve ascoltare questo popolo e queste piazze e discutere assieme a chi rappresenta questa gente per decidere come cambiare davvero questo Paese", ha concluso Landini.Il coloratissimo corteo partito da piazza De Nava ha sfilato lungo corso Garibaldi per arrivare in piazza Duomo dove dal palco sono intervenuti i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini (leggi su Rassegna.it - ascolta su RadioArticolo1), Anna Maria Furlan (ascolta) e Carmelo Barbagallo (ascolta).Alcuni dati. L’Italia è penultima in Europa per tasso di crescita del Pil, e nel Mezzogiorno il Pil pro-capite è inferiore del 45% rispetto al Centro-Nord. La disoccupazione è tra i livelli più alti della Ue, e nel Sud è al 19,4% contro il 6,8% delle regioni settentrionali, l’inattività è al 45,5% rispetto ad una media nazionale del 34,3%. Al Sud coloro che abbandonano le scuole sono il 20%, il doppio del Nord, e solo il 5,4% dei bambini può usufruire dei servizi per l’infanzia contro il 17% dei loro coetanei che vive al Nord. Inoltre, nelle regioni meridionali i posti letto per sanità e assistenza sono un terzo di quelli del Nord, crescono quindi le migrazioni sanitarie, e le famiglie in povertà assoluta sono il 10%, a fronte del 5,8% del Nord e del 5,3% del Centro.


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