Roma, 22 settembre - "Rispettiamo le opinioni e le posizioni di tutti, ma sui trattati commerciali internazionali che l'Unione europea sta negoziando, ossia Ttip, Ceta e Tisa, confermiamo il nostro giudizio: si tratta di accordi la cui filosofia e la cui ispirazione rimandano alle idee neoliberiste oggi in voga e non tengono conto della necessità di rispettare il valore del lavoro, la dimensione pubblica dei servizi e dei beni comuni, i principi di precauzione e sicurezza per ciò che riguarda la qualità dei cibi e le produzioni in agricoltura". Così Fausto Durante, responsabile Politiche europee e internazionali della Cgil nazionale."In più - aggiunge Durante - questi accordi pretendono di disegnare per le multinazionali uno status giuridico diverso da quello normale nei casi di controversie sugli investimenti con gli stati sovrani"."Per tutte queste ragioni - sostiene il dirigente sindacale - continuiamo a pensare che sarebbe necessario sospendere i negoziati in corso e riavviarli su nuove basi, che prevedano la partecipazione e il protagonismo delle parti sociali e della società civile e soluzioni win-win per gli Stati, l'economia, il lavoro".Ricordando che "nelle prossime ore a Bratislava, nell'apposito vertice interministeriale, si definiranno le sorti del Ceta", Durante dichiara infine che "la Cgil invita tutti i soggetti in campo a rispettare le decisioni già assunte dalla Commissione Europea: il Ceta - sottolinea - è un trattato misto, riguarda anche ambiti di competenza degli Stati nazionali e per questo la sua entrata in vigore è possibile se, e solo se, tutti i Parlamenti degli Stati Ue avranno dato il loro assenso".