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I sindacati lussemburghesi si preparano a scendere in piazza. Il prossimo 28 giugno 2025, l'OGBL (Sindacato indipendente del Lussemburgo) e la LCGB (Confederazione dei Sindacati Cristiani del Lussemburgo) hanno indetto una manifestazione nazionale nella capitale per denunciare le politiche del governo, considerate una minaccia per i lavoratori, i pensionati e le future generazioni.
«Siamo giunti a un punto di svolta: mentre il mondo come lo conosciamo sta vacillando, il governo lussemburghese e il padronato attaccano frontalmente il nostro modello sociale e le nostre conquiste. È il momento di far sentire la nostra voce!», ha dichiarato l’OGBL in una nota ufficiale.
Dialogo interrotto, diritti a rischio
I sindacati denunciano la mancanza di dialogo con l’esecutivo e chiedono un confronto diretto con il Primo Ministro. La mobilitazione sarà all'insegna di valori fondamentali come solidarietà, democrazia e giustizia sociale, e punta a riportare al centro del dibattito pubblico una serie di temi critici che, secondo le organizzazioni sindacali, stanno compromettendo il benessere collettivo.
Le principali rivendicazioni
Tra i punti più critici sollevati dai sindacati ci sono:
Pensioni: si teme un innalzamento dell’età pensionabile, una riduzione del livello delle pensioni e un generale indebolimento del sistema pubblico e solidale. Nessun aumento è previsto per la pensione minima.
Salari: le rivendicazioni sul rinnovo dei contratti collettivi vengono sistematicamente ostacolate. Questo, denunciano OGBL e LCGB, mina la stabilità salariale e l’intero modello sociale.
Condizioni di lavoro: la crescente liberalizzazione degli orari commerciali e l’ampliamento del lavoro domenicale impongono ritmi insostenibili ai lavoratori, con impatti negativi sulla salute fisica e mentale.
Potere d’acquisto: l’eliminazione del tetto ai prezzi dell’energia ha portato a rincari superiori al 30% in alcune aree. Una situazione aggravata dalla crisi degli alloggi e dal costo crescente della vita.
Sistema sanitario e protezione sociale: si teme lo smantellamento dello stato sociale, con prestazioni sanitarie in calo e nuove misure punitive per i lavoratori malati, come l’introduzione dei “giorni di carenza”.
Diritti fondamentali sotto pressione: i sindacati segnalano un clima sempre più autoritario. Tra i temi critici: limitazioni al diritto di manifestare, restrizioni alla privacy e politiche migratorie più repressive.
In questo contesto di mobilitazione, la CGIL esprime la propria solidarietà alla lotta sindacale in corso in Lussemburgo, schierandosi al fianco dell’OGBL e della LCGB nella difesa dei diritti sociali e del lavoro.
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