"Uguaglianza non è omologazione ma riequilibrio", così Susanna Camusso, responsabile politiche di genere e internazionali della Cgil, ha commentato i risultati di 'Rebalance' progetto sulla conciliazione vita privata/lavoro della Ces (Confederazione europea dei sindacati) presentati a Roma nell’ambito di un convegno al quale hanno partecipato delegazioni di sindacaliste da tutta Europa e al quale ha partecipato la Cgil.Il progetto ha analizzato le buone pratiche sindacali in materia di conciliazione in dieci paesi membri dell’Unione europea con l’obiettivo di individuare le best pratics e realizzare una cassetta degli attrezzi di supporto nelle azioni per una migliore qualità della vita, dentro e fuori il lavoro, per le lavoratrici e i lavoratori.I dati raccolti nella realizzazione del progetto 'Rebalance' hanno individuato un doppio gap di genere che penalizza le donne sia come conseguenza dell'attività di cura, sia perché segregate in attività professionali meno qualificate, stabili e retribuite.L’analisi ha evidenziato come la contrattazione sia strumento efficace per conquistare risultati verso una maggiore parità e una migliore conciliazione che possono poi fare da apripista a successivi interventi legislativi.“È importante che la contrattazione non sia esclusivo appannaggio maschile, ma che venga rafforzata nelle donne la capacità di essere soggetto contrattuale. Che donne e uomini - ha osservato Camusso - sappiano entrambi affrontare la contrattazione di genere”.Progetto 'Rebalance'


Conferenza Ces "Rebalance"