Roma, 1 settembre - “Non confortano i dati di oggi sull’occupazione. Di fronte ad una rilevazione mensile è difficile parlare di una vera e propria inversione di tendenza. Gli effetti economici e sociali della pandemia saranno visibili solo nel lungo periodo”. Così la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti commenta le rilevazioni diffuse dall’Istat.Analizzando i dati, Scacchetti evidenzia innanzitutto la “drammaticità dell’impatto sia sui tempi determinati, calati in questi mesi di oltre il 16% rispetto all’anno precedente, che sul lavoro autonomo ( -239mila da febbraio). “Vengono confermate poi - continua - alcune criticità ormai strutturali del nostro mercato del lavoro: l'alto tasso di disoccupazione giovanile, che torna ad essere sopra il 30%; il calo del tasso di occupazione nelle fasce di età intermedie; l'elevato numero degli inattivi, indice di una difficoltà permanente per ampie fasce della popolazione a superare lo scoraggiamento ad attivarsi”.Per la dirigente sindacale “sono questi in nodi che vanno con forza aggrediti con la prossima legge di Bilancio e attraverso l'utilizzo dei fondi europei per rilanciare e riformare il modello di sviluppo del nostro Paese. Occorrono - prosegue - un grande piano di investimenti pubblici e privati, un nuovo ruolo e protagonismo dello Stato per la creazione di nuova e buona occupazione”.Scacchetti sottolinea infine che, “in questa fase difficile e complicata, sarà importante accompagnare le misure sullo sviluppo, la crescita e la creazione di nuove opportunità di occupazione con un forte sistema di protezione sociale, a partire dalla revisione degli ammortizzatori sociali in chiave universalistica”.