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Mercoledì 6 agosto si è tenuto a Roma l’incontro del Tavolo di Coordinamento e Monitoraggio sul Lavoro autonomo ai sensi dell’art.17 L.81/2017, convocato dal Ministero del Lavoro su richiesta della Cgil e delle altre confederazioni, insieme ad alcune associazioni di rappresentanza del mondo del lavoro autonomo. L’incontro ha avuto ad oggetto la proposta di legge sulle tutele sociali per i lavoratori e le lavoratrici autonomi non ordinisti, il tema della formazione e degli ammortizzatori sociali.
All’incontro, oltre a CGIL, CISL e UIL hanno preso parte UGL, le associazioni di rappresentanza del lavoro autonomo che sono presenti anche nella Consulta del CNEL e associazioni di rappresentanza degli ordini e delle casse, mentre il Ministero del Lavoro è stato rappresentato dalla Ministra Elvira Calderone, il Capo di Gabinetto Mauro Nori e il Capo Dipartimento per le Politiche del Lavoro Vincenzo Caridi.
La Ministra ha introdotto il Tavolo segnalando di aver ricevuto le richieste di incontro da parte di molte delle organizzazioni presenti e ha reso noto che il tavolo è stato allargato alla partecipazione degli ordini e delle casse di previdenza. Ha aperto la discussione sul Disegno di Legge riguardate le Tutele Sociali per il lavoro autonomo evidenziando di accoglierne con favore i contenuti ma di rilevare un tema di bilancio di cui tener conto in fase di discussione della legge, con particolare riferimento al finanziamento del Fondo per il Welfare degli autonomi.
La Ministra ha poi focalizzato l’attenzione sulla legge 81/2017 ed in particolare sull’art.10 relativo agli sportelli del lavoro autonomo, e ha evidenziato come la sua mancata applicazione possa essere superata attraverso l’utilizzo della Piattaforma SIISL e dell’app AppLI anche per il mondo dei lavoratori e delle lavoratrici autonomi. Ha posto l’accento sulla facilità di avvicinamento dei giovani che i due strumenti garantirebbero, permettendo non solo di informare ma di costruire occasioni di orientamento e azioni specifiche a supporto dell’autoimpiego. In particolare, il Ministero ha enfatizzato il ruolo di AppLI, come strumento di IA generativa in grado di sostituire lo sportello fisico sul territorio.
Come CGIL abbiamo evidenziato che la convocazione di questo incontro cade a un anno e mezzo dall’ultima riunione con la necessità di superare la saltuarietà, richiedendo un percorso stabile e strutturato di confronto, orientato alla costruzione di risposte concrete per milioni di lavoratrici e lavoratori autonomi, spesso privi di tutele e sottoposti a un’elevata precarietà economica e sociale.
Sulla base delle posizioni da tempo sviluppate e sostenute dalla Confederazione, abbiamo indicato alcune priorità:
- riconoscere pienamente il lavoro autonomo come parte integrante delle politiche sul lavoro, con un approccio inclusivo e non residuale.
- rafforzare le tutele e ridurre le disuguaglianze. Molti professionisti vivono situazioni di forte instabilità economica e sociale, nonostante investano in competenze e innovazione. Garantire diritti su reddito, maternità, malattia, formazione significa rafforzare non solo la loro condizione, ma l’intero tessuto produttivo.
- costruire una strategia complessiva, che superi interventi parziali e crei un quadro stabile e strutturale di norme e strumenti.
In particolare, sulle tutele sociali e la continuità di reddito abbiamo messo in evidenza la necessità di superare alcuni limiti dell’ISCRO, inefficace perché basato su dati ex post e dunque non rispondente in maniera immediata alle esigenze di calo del reddito, e introdurre un meccanismo tempestivo e automatico, basato anche sull’interoperabilità dei dati in tempo reale (es. incassi tracciati digitalmente); abbiamo sottolineato l’intervento essenziale di allargamento della platea, inserito anche nella proposta di legge sulle tutele sociali, intervenendo sul requisito della mancata formalizzazione dell’iscrizione alla gestione separata INPS.
In relazione al disegno di legge abbiamo ribadito come questo sia il risultato del lavoro e delle proposte da tempo portate avanti dalla CGIL e che hanno trovato una sede di elaborazione concreta all’interno della Consulta del lavoro autonomo e professionale. Abbiamo evidenziato l’opportunità e l’esigenza di ricomporre la frammentarietà e la disomogeneità delle tutele sociali per gli autonomi, costruendo le condizioni per una estensione e maggior uniformità delle prestazioni sociali nell'ottica di un welfare che garantisca tutele universali.
Abbiamo evidenziato una terza priorità operativa, che emerge dalla valutazione su limiti e inefficienze che ancora vivono la formazione e la certificazione delle competenze, anche in tema di lavoro autonomo. Vi è qui l’urgenza di dare attuazione all’art.10 della legge 81/2017 relativo agli sportelli del lavoro autonomo, ripreso in introduzione dalla Ministra, di cui lo strumento della piattaforma di IA AppLI può esserne un supporto e non un elemento sostitutivo, favorendo invece la costruzione di una rete di competenze umane a livello territoriale che coinvolga anche associazioni professionali e organizzazioni sindacali. Tale percorso deve realizzarsi a partire dal completamento del piano di rafforzamento dei Centri Per l’Impiego, punto sul quale abbiamo da tempo sollecitato il Ministero e la Conferenza delle Regioni. In generale sul punto delle politiche attive e degli strumenti di attuazione si registra un ritardo a partire dal coinvolgimento delle organizzazioni sindacali. Accanto a questo abbiamo posto l’esigenza di definire un sistema nazionale condiviso per il riconoscimento e la classificazione dei profili professionali, a partire dall’aggiornamento dell’Atlante delle Professioni; di attuare il diritto soggettivo alla formazione continua e certificazione delle competenze, anche per chi non appartiene agli ordini, prevedendo una ricognizione e armonizzazione degli strumenti e delle risorse esistenti, per garantire piena accessibilità a percorsi di upskilling e reskilling in tutto il territorio.
Abbiamo sottolineato come sia necessario che qualsiasi tema, compreso quello della formazione, sia discusso in un confronto stabile con le parti sociali in un percorso organico, con tempi certi, un’agenda condivisa e una governance partecipata.
La Ministra ha risposto alle sollecitazioni poste ed in particolare:
- rispetto all’allargamento della platea dell’Iscro si è detta disponibile e ha dichiarato di voler procedere ad una circolare esplicativa dell’INPS in cui far venir meno il requisito della formalizzazione dell’iscrizione alla gestione separata;
- in relazione alla definizione e classificazione dei profili professionali, nel recepire la richiesta ha evidenziato l’esigenza di interloquire con le Regioni e la necessità di un aggiornamento dell’Atlante delle Professioni anche al fine di un interscambio comunicativo con la piattaforma AppLI, e un accordo con Università e Scuole superiori di secondo grado.
L’intervento del Ministero si è concluso con la richiesta a tutte le parti sociali presenti di produrre una relazione tecnica sul disegno di legge relativo alle tutele sociali, con particolare riferimento al reperimento delle risorse economiche per il fondo e la previsione di ulteriori incontri specifici sulla formazione per il lavoro autonomo e l’utilizzo di AppLI. Il Ministero ha anche evidenziano il lavoro in essere con Invitalia sulla Misura di orientamento, supporto e autoimpiego per i giovani, la cui Piattaforma dovrebbe essere pronta per metà ottobre e per la quale sono previsti incontri con diversi stakeholder, compreso questo Tavolo di Coordinamento.