Roma, 3 aprile - “Stiamo venendo a conoscenza di inaccettabili discriminazioni da parte di alcune Amministrazioni nell’erogazione dei buoni spesa introdotti in seguito all’ordinanza della Protezione Civile del 29 marzo per supportare i bisogni alimentari delle persone. Chiediamo l’immediata eliminazione di ogni disposizione comunale che ponga un qualsiasi criterio di accesso o priorità alle misure per garantire generi di prima necessità a chi è duramente colpito dalla crisi in corso, ad esclusione di quelli legati alla condizione di bisogno del nucleo familiare”. È quanto dichiarano i segretari confederali della Cgil Rossana Dettori Giuseppe Massafra.“Ci sono situazioni di indigenza che in questa fase emergenziale rischiano una condizione di maggiore marginalità. Parliamo - spiegano i dirigenti sindacali - di stranieri privi di titolo di soggiorno e persone senza fissa dimora, non più raggiungibili neanche da quelle forme di sostentamento garantite loro prima dell'emergenza”.Per la Cgil “è una responsabilità dello Stato, in tutte le sue articolazioni, occuparsi di chi è più in difficoltà e in questo momento rischia di essere lasciato solo”. In particolare per Dettori e Massafra “devono essere eliminati i requisiti di cittadinanza e/o residenza indicati da alcune amministrazioni, in quanto - concludono - oltre ad essere al di là di ogni limite di decenza, sono anche privi di ogni fondamento in un periodo in cui tante persone sono impossibilitate a muoversi dalle misure restrittive in atto, anche per tornare al proprio comune di residenza”.