Roma, 26 gennaio - “Solo un’ora. È bastata, solo un’ora, perché la Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, che in conferenza stampa si era vantata dei successi del nuovo Assegno di Inclusione venisse smentita dall’Inps”. Ad affermarlo la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi.

“La Ministra - ricorda Barbaresi - ha dichiarato: ‘Confermo che 450 mila nuclei, che hanno fatto domanda entro il 7 gennaio 2024, da domani potranno ritirare la carta e quindi verranno effettuati i pagamenti’. Peccato non corrisponda a ciò che l’Inps ha comunicato subito chiarendo che le domande accolte, e o messe in pagamento, riguardano solo 288 mila nuclei familiari. Una meschina figura che deve aver ferito non poco l’orgoglio della Ministra che si è vista costretta a una nuova dichiarazione per rettificare quanto da lei stessa affermato. Poi da degna esponente del ‘Governo della Propaganda e dell’Arroganza’, riesce maldestramente a ripiegare solamente parlando di controlli preventivi per accertarsi che i rigidi criteri siano rispettati, provando a ribadire che il percorso sta andando molto veloce e il sistema sta funzionando. Sta funzionando per chi? Per i 288 mila nuclei che rappresentano poco più di un terzo dei potenziali beneficiari dell’ADI? E tutti gli altri?”

“Quello che il Governo e la sua Ministra non dicono - prosegue la dirigente sindacale - è che quei 288 mila nuclei rappresentano solo un quarto delle famiglie che a gennaio di un anno fa potevano contare sul reddito di cittadinanza. Quello che non dicono è che in questo Paese ci sono quasi 6 milioni di persone in condizioni di povertà assoluta e 15 milioni a rischio di esclusione sociale, tra cui una componente rilevante è costituita da minori. Quello che fingono di non vedere - aggiunge - è che si può essere poveri pur lavorando se il proprio lavoro è povero, sottopagato, precario e frantumato, tanto che un quarto dei lavoratori dipendenti privati ha retribuzioni lorde annue inferiori a 10 mila euro: praticamente sotto la soglia della povertà”.

Per la dirigente sindacale “colpevolmente non dicono come pensano di rafforzare i servizi pubblici a partire dai servizi per l’Impiego e i servizi sociali dei Comuni, rispetto ai quali la mancanza di risorse e di organici è drammatica, come ha prontamente denunciato la Fp Cgil. La realtà è che non se ne stanno occupando così da rendere difficile la presa in carico dei bisogni che non sono solo economici, ma anche sociali, sanitari, abitativi, educativi”.

Inoltre, prosegue Barbaresi: “Continuano a non dichiarare quante sono le domande presentate e accolte di supporto per la formazione e il lavoro e soprattutto quante persone classificate come ‘occupabili’ per il solo fatto di essere adulte o senza minori, disabili o anziani nella propria famiglia, hanno ricevuto i 350 euro di sostegno economico e hanno effettivamente ricevuto un’offerta di lavoro o formazione”.

“Vorremmo vivere in un Paese dove il Governo si preoccupi di rimuovere diseguaglianze e fragilità, anziché continuare a colpevolizzare chi si trova in condizioni di difficoltà e bisogno per racimolare un poco di consenso politico sulla pelle delle persone. Vorremmo un Governo che metta la giusta attenzione e le necessarie risorse anche per gli anziani e non autosufficienti, l'altra parte della popolazione fragile oggetto di tanta propaganda e di poca sostanza. Vorremmo - conclude la segretaria confederale - un Paese più giusto e solidale dove la propaganda non serva”