Roma, 16 febbraio - "Se mezzo milione di famiglie in condizioni di povertà che percepivano il reddito di cittadinanza oggi restano fuori dall’assegno di inclusione, il fallimento delle scelte del Governo è sotto gli occhi di tutti. D’altra parte, era prevedibile visti i rigidi e discriminanti criteri di accesso all’AdI". È quanto dichiara la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi.

"Il Governo pensa di risparmiare quattro miliardi di euro sulla pelle dei più poveri. Evidentemente - sostiene la dirigente sindacale - non bastava continuare ad impoverire lavoratori e pensionati, che pagano le tasse regolarmente, l’Esecutivo sembra provare soddisfazione a togliere un tozzo di pane anche a chi lavorando è povero. Ma questo è anche il tratto, oggi evidente, del suo cinismo politico, in questo caso esaltato proprio dal disprezzo verso i poveri, umiliati per un poco di consenso".

Per Barbaresi "oltre all’indignazione e alla preoccupazione per i troppi esclusi dall’AdI e da misure di contrasto alla povertà, c’è da chiedersi cosa succederà a queste persone, chi si farà carico dei loro bisogni, che non sono solo economici ma spesso di difficoltà e disagio più complessivo”.

“È necessario e urgente che il Governo ritorni al più presto sui suoi passi ripristinando una misura universale di contrasto della povertà", conclude la segretaria confederale della Cgil.