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Roma, 18 novembre – “Altro che Ponte dei record: quello di Salvini si sta rivelando il Ponte dei ricorsi, degli errori e delle bocciature, e il Ministro affonda nei suoi stessi atti. In poche settimane due altolà, prima la decisione della Corte dei Conti di non registrare la delibera CIPESS, poi lo stop alla modifica della concessione alla società Stretto di Messina. E mentre si sbandiera un’opera presentata come modello europeo e diventata invece il manuale vivente del pasticcio tecnico-amministrativo, il Paese reale aspetta ferrovie funzionanti, strade sicure, mobilità pubblica, manutenzione, sanità, scuola e protezione del territorio”. È quanto dichiara il segretario confederale della Cgil Gino Giove.
“Servono legalità e infrastrutture, non propaganda”, sostiene il dirigente sindacale. “La realtà è semplice: il Ministro che prometteva ponti, autostrade e alta velocità, non è riuscito nemmeno a scrivere un atto legittimo, e il suo progetto faraonico è oggi fermo per errori giuridici, procedurali e contabili. Altro che cantieri: siamo al ritiro degli atti. Perché, come ha chiaramente stabilito la Corte dei Conti, questi sono illegittimi, carenti e privi delle necessarie garanzie, con un pericoloso utilizzo di fondi pubblici senza coperture adeguate né trasparenza”.
“Invece di fermarsi, Salvini minimizza, ironizza, insiste. Ma anche la propaganda, quando sbaglia codice e legge, viene bocciata. Un’infrastruttura senza basi giuridiche, tecniche e ambientali non è un’opera: è un azzardo. E – conclude Giove – un ministro che spende milioni per un progetto irrealizzabile, mentre mancano i treni per i pendolari, le ambulanze nei territori e le scuole sicure, non sta programmando il futuro del Paese. Lo sta ipotecando”.






