Roma, 26 settembre - “L’incontro della cabina di regia sul Pnrr, che si è tenuto questa sera, ha confermato una situazione molto preoccupante: i ritardi nell’attuazione del Piano sono sempre più consistenti e continuano a cumularsi”. Ad affermarlo il segretario confederale della Cgil Christian Ferrari al termine del confronto. 

“Le misure che potrebbero non rispettare le tempistiche prefissate, e quindi a rischio fallimento - sottolinea il dirigente sindacale - risultano essere (anche dopo l’invio della proposta di revisione alla Commissione europea) ancora 78, con una dimensione finanziaria di oltre 83 miliardi, di cui 39 (il 47% circa) riguardanti interventi localizzati nelle regioni del Sud Italia. Sul totale delle 78 misure tuttora ‘critiche’, ben 37 riguardano interventi infrastrutturali di competenza del MIT, per un valore complessivo di 38,5 miliardi, di cui circa 20 destinati al Mezzogiorno”. 
 
“La nostra posizione - prosegue Christian Ferrari, segretario confederale Cgil - è nota: non abbiamo affatto condiviso le scelte del Governo sulla revisione complessiva del Pnrr, perché prevedono un taglio di 15,9 miliardi e colpiscono principalmente progetti degli enti locali, molti dei quali già in fase di realizzazione. Si sono così stralciati interventi che riguardano la messa in sicurezza del territorio, la rigenerazione urbana, le aree verdi, la riconversione ecologica e l’efficientamento energetico. Ossia alcuni punti fondamentali, e per noi irrinunciabili, del Piano nazionale di ripresa e resilienza”. 

“Anche in questo caso - evidenzia il segretario confederale - i territori più penalizzati sono quelli del Mezzogiorno. Rispetto al possibile ricorso alle risorse della coesione nazionale, per porre rimedio a questo definanziamento, il vincolo della concentrazione territoriale delle stesse rende oggettivamente complicato un eventuale utilizzo del Fondo nazionale per lo sviluppo e la coesione per finanziare gli interventi esclusi dal Pnrr, dal momento che, per questo fondo, sussistono previsioni normative che già riservano l’80% delle risorse a favore delle regioni meridionali. Per quanto ci riguarda è indispensabile garantire, per evitare un saldo finale negativo per il Sud, sia il vincolo di destinazione di almeno il 40% delle risorse del Pnrr, sia il carattere addizionale degli investimenti e degli interventi finanziati diversamente”.
 
“Confermiamo - aggiunge Ferrari - la nostra valutazione critica anche rispetto alla proposta del capitolo RepowerEU:  le risorse stanziate sono concentrate sugli incentivi automatici, strumento che riteniamo non funzionale agli obiettivi che si vogliono raggiungere. Questa impostazione, basata sulla sostituzione di investimenti pubblici diretti con incentivi fiscali alle imprese, rischia di compromettere il ruolo trasformativo che il Pnrr dovrebbe avere, a partire dalla transizione energetica, e di ridurre l’impatto finale sul Pil. Serve invece un piano industriale per programmare un processo di transizione verso una vera autonomia energetica, con una molteplicità di strumenti che proteggano, riqualifichino e creino capacità produttiva e lavoro di qualità nei nuovi settori strategici della transizione verde (fotovoltaico, eolico, idrogeno)”.
  
“Ribadiamo le valutazioni critiche sul metodo di confronto adottato fin qui. Di fatto, continuano ad essere negati il ruolo del partenariato economico e sociale, in sede di monitoraggio e attuazione del Pnrr, e la governance partecipata prevista dall’ordinamento europeo e italiano. Anche la riunione di oggi è stata intesa più come passaggio meramente rituale, per dimostrare, formalmente, di adempiere alle norme contenute nei regolamenti europei, che come occasione sostanziale per costruire partecipazione intorno agli obiettivi del Piano e alle soluzioni necessarie per superarne le difficoltà nella messa in opera. Manca in sostanza  - conclude il segretario confederale della Cgil - qualunque confronto preventivo e di merito e proseguono le decisioni unilaterali e comunicate solo successivamente, ‘a fatto compiuto’”.

→ Nota CGIL su incontro cabina di regia PNRR – 26 settembre 2023