Roma, 5 novembre - “Non è una tragedia, ma il risultato diretto di politiche che trasformano i porti in confini militarizzati e le persone in problemi da nascondere con ogni mezzo. Denunciamo con forza questa deriva disumana e chiediamo che venga fatta piena luce su quanto accaduto”. Lo dichiara la segretaria confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli, all’indomani del ritrovamento dei corpi di due giovani migranti di circa vent’anni nel porto di Livorno, dove hanno perso la vita dopo essere stati respinti dall’Italia.

“Troppe sono le circostanze da chiarire - aggiunge Gabrielli - e servono risposte immediate, non solo per accertare i fatti, ma anche per individuare e riconoscere le responsabilità istituzionali e operative che hanno portato all’ennesima morte”.

“Pretendiamo il rispetto dei diritti umani, l’apertura di canali sicuri e legali di ingresso e un necessario e urgente cambio di rotta nelle politiche migratorie europee e nazionali. In uno Stato di diritto - conclude la segretaria confederale - tutto ciò è inaccettabile”.