Roma, 19 marzo - “La presidente del Consiglio per l’ennesima volta continua a negare l’evidenza: da una parte, attribuendosi meriti non suoi rispetto ai 4,5 miliardi di euro in più incassati dall’Agenzia delle entrate nel 2023, dall’altra, nega gli innumerevoli condoni approvati fin qui dal Governo”. Così il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari, commenta le dichiarazioni di oggi della presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni.

Secondo il dirigente sindacale: “La realtà è ben altra. I maggiori incassi, infatti, sono dovuti, in misura minore, alla ripresa delle attività di controllo, dopo la pausa forzata del periodo Covid, e a provvedimenti dei precedenti Esecutivi, come la tracciabilità dell’Iva e la ‘lettera di compliance’, che consente di mettersi in regola prima dell’arrivo di una sanzione. Ben 5,1 miliardi, invece, derivano da provvedimenti straordinari, di tipo condonistico. La sola rottamazione delle cartelle vale 4,3 miliardi di euro”.

“La questione, quindi, non è quanto abbiamo recuperato, ma - conclude Ferrari - quanto gettito perdiamo e continueremo a perdere proseguendo con una logica dei condoni che disincentiva il rispetto dei doveri fiscali, favorendo gli evasori”.