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Roma, 3 dicembre - “La Giornata Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità è un momento importante, un invito ad andare oltre la celebrazione per ribadire l’impegno a costruire una società realmente inclusiva, accessibile e capace di valorizzare ogni persona, in cui nessuno sia lasciato indietro, a partire dal lavoro”. Così, in una nota, la segretaria confederale della Cgil Maria Grazia Gabrielli e il responsabile dell’Ufficio Politiche per il lavoro ed inclusione delle persone con disabilità della Cgil nazionale, Valerio Serino.
“È necessario quotidianamente - aggiungono i due dirigenti sindacali - tenere alta l’attenzione sui diritti e sulle discriminazioni ancora presenti, stimolando Istituzioni, imprese e cittadini su questo cambio di prospettiva, promuovendo politiche e azioni concrete per rafforzare la cultura dell’inclusione, ricordando che l’accessibilità universale non è un privilegio, ma un diritto inalienabile”.
“Un percorso che - proseguono Gabrielli e Serino - ha bisogno di azioni efficaci e continuative che le politiche attuate negli ultimi anni non hanno garantito. L’ultima legge di Bilancio non inserisce nessuna risorsa aggiuntiva al Fondo Unico per l’inclusione delle persone con disabilità; non vi è traccia di azioni concrete e risorse per l’inclusione lavorativa, anche difronte ai risultati risibili del programma Gol che non ha inciso sulle condizioni di un numero sempre crescente di persone disoccupate, in cerca di occupazione e di chi ha rinunciato definitivamente a cercare un lavoro, mentre vengono inaspriti i controlli nel pubblico impiego di chi usufruisce di permessi lavorativi per sé o per un familiare ai sensi della legge 104/92. Non ci sono risorse per realizzare davvero un progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato per le persone con disabilità, previsto dalla Riforma della disabilità (Dlgs 62/2024), risorse necessarie ai territori, che senza non possono provvedere minimamente alla realizzazione di tale progetto, rendendo impossibile un'erogazione adeguata, ad esempio, dei servizi socioassistenziali. Inoltre, la legge di Bilancio ha previsto un fondo esiguo per i caregiver, per quei 7 mln di persone che assistono quotidianamente una persona con disabilità o non autosufficiente. Queste risorse dovrebbero sostenere un ddl da poco presentato dal ministero della disabilità, che ha già deluso le aspettative”.
“Sono quasi 13 mln le persone con disabilità, di cui 3 mln con una condizione di gravità e il percorso verso la piena inclusione - proseguono Gabrielli e Serino - va costruito affrontando molte priorità: una vera e piena inclusione lavorativa, superando le barriere culturali e valorizzando le competenze, ad esempio con interventi sul sistema delle imprese pubbliche e private che ancora oggi preferiscono optare per il pagamento delle penali piuttosto che assumere e con finanziamenti adeguati della legge 68/99; l’inclusione scolastica, garantendo la continuità del sostegno e dell’assistenza attraverso la stabilizzazione del personale precario, ricordando che, secondo l’ultima rilevazione Istat, sono 359mila le alunne e gli alunni con disabilità, pari al 4,5% del totale degli iscritti, e in costante aumento; la garanzia di servizi socio-assistenziali uniformi su tutto il territorio nazionale, con un aumento delle risorse destinate agli ambiti territoriali sociali; la piena accessibilità delle nostre città e dei trasporti; un’azione costante contro ogni forma di discriminazione e di linguaggio stigmatizzante”.
“Queste sono le sfide di oggi per raggiungere i pieni diritti di cittadinanza delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Per questo, insieme a loro, ai lavoratori e alle lavoratrici, sosteniamo queste battaglie che porteremo nelle piazze dello sciopero generale del 12 dicembre contro una legge di Bilancio ingiusta e che non si occupa delle fasce più fragili”, concludono Gabrielli e Serino.






