Roma, 27 giugno – “Domani parteciperemo al Pride a Budapest. Una scelta necessaria e convinta di fronte al grave attacco portato avanti dal governo ungherese, reazionario e di estrema destra, che ha vietato lo svolgimento del Pride, conferendo al divieto una presunta legittimazione di livello costituzionale. Si tratta di un vulnus gravissimo ai principi fondativi dell’Unione Europea e dello stato di diritto”. Così la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione e il responsabile dell’Area delle Politiche Europee e Internazionali della Cgil nazionale Salvatore Marra, annunciano la partecipazione alla manifestazione nella capitale ungherese di una delegazione della Cgil, insieme alla Confederazione europea dei sindacati (CES) e a delegazioni di altre organizzazioni sindacali europee.

“È allarmante – proseguono i dirigenti sindacali – constatare come tali politiche illiberali si stiano radicando nel cuore dell’Europa, senza una risposta adeguata da parte delle Istituzioni europee. Dinanzi al silenzio delle autorità comunitarie, riteniamo doveroso far sentire la voce del sindacato al fianco delle persone discriminate, per affermare che nessuno deve essere lasciato solo nella difesa delle proprie libertà individuali e collettive. Saremo con i sindacati ungheresi indipendenti affinché vengano rispettati i principi fondamentali di OIL e ONU in materia di lavoro e di diritti umani”.

Ghiglione e Marra concludono dichiarando che “scenderemo in piazza per esprimere un netto rifiuto della deriva totalitaria e liberticida che sta caratterizzando le cosiddette ‘democrature’ anche in Europa, con un effetto contagio al quale, purtroppo, non è estraneo nemmeno il nostro Paese con leggi come il decreto sicurezza”.