Roma, 22 ottobre - “Esprimiamo soddisfazione per l’esito del voto di stamattina al Parlamento europeo sulla proposta di direttiva comunitaria 2025/81 che ha rigettato le pesanti modifiche in senso peggiorativo alle due direttive comunitarie sui bilanci di sostenibilità e il dovere di diligenza (due diligence) nel campo dei diritti umani e della protezione dell’ambiente (il cosiddetto Omnibus I)". Lo afferma, in una nota, la Cgil nazionale.

“Il testo respinto - sottolinea la Cgil - aveva suscitato forti polemiche nelle scorse settimane, sia per i contenuti che per le modalità con cui è stato gestito il dibattito dal relatore, l’eurodeputato di centrodestra Jörgen Warborn”. “La bocciatura di oggi - prosegue la Cgil - rappresenta uno stop importante a una deriva pericolosa di deregulation. La Commissione europea, sotto la spinta dei gruppi politici di destra e estrema destra, sta cercando di smantellare il diritto comunitario in materia sociale, di sostenibilità e del lavoro, in nome di una competitività senza regole e al massimo ribasso. È inaccettabile che i diritti fondamentali delle lavoratrici e dei lavoratori, così come quelli ambientali e sociali, vengano considerati come ostacoli o pesi amministrativi da eliminare. Continueremo ad opporci con forza contro questa deriva insieme alla Confederazione europea dei sindacati”.

“Anche a seguito di un’iniziativa tenuta presso il Parlamento europeo e raccogliendo una indicazione della Confederazione Europea dei Sindacati, abbiamo inviato una lettera agli europarlamentari italiani, a firma del segretario confederale Christian Ferrari, invitandoli a votare contro un testo che smantellava, di fatto, due pilastri normativi delle politiche comunitarie in materia di sostenibilità”. “Dopo il voto di oggi, la plenaria del Parlamento europeo riprenderà la discussione sul documento, con la presentazione di nuovi emendamenti. Seguiremo con attenzione - conclude la Cgil - gli sviluppi futuri, continuando a fornire il nostro apporto”.