Lecce, 28 maggio – “Quello siglato ieri è un protocollo importante, perché azzera tutti gli alibi che le aziende utilizzano per giustificare il ricorso al caporalato, e ora deve essere applicato. Ma serve una legge che non lasci le cose a metà e che permetta di colpire e punire penalmente le imprese che ricorrono a questa forma di sfruttamento”. Così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina a Lecce a margine de “Le giornate del Lavoro”.

Nella tenda rossa della Flai Cgil sono state illustrare le misure previste nel Protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento del lavoro in agricoltura firmato a Roma con i ministeri dell'Interno, del Lavoro e delle Politiche agricole. “La stagione della raccolta è cominciata – ha ricordato Camusso – e dobbiamo chiedere alle Regioni progetti concreti. Con la firma del protocollo, che prevede servizi di accoglienza, cura, integrazione, trasporti e intermediazione del lavoro, si dimostra l’esistenza di una coscienza collettiva sulla presenza di veri e propri ghetti nelle nostre campagne”.“Dai ghetti si esce – ha sostenuto il segretario generale – ma occorre offrire alternative nella legalità”. Per Camusso è questo lo scopo del Protocollo, che da solo però non sarà sufficiente: “occorre proseguire su questa strada – ha concluso – e per questo una legge è indispensabile”.

Per ascoltare gli interventi di Susanna Camusso, Ivana Galli (segretario generale Flai Cgil), Pino Gesmundo (segretario generale Cgil Puglia) e Peppino Deleonardis (segretario generale Flai Cgil Puglia) www.radioarticolo1.it