Prosegue la raccolta fondi straordinaria avviata dalla CGIL per sostenere l’invio di aiuti umanitari alla popolazione civile della Striscia di Gaza.

La CGIL si è già mobilitata, insieme a numerose ONG, per richiedere un immediato cessate il fuoco e per organizzare l’invio di aiuti umanitari. Un primo carico di beni di prima necessità e forniture mediche è stato consegnato, ed una seconda spedizione è attualmente in preparazione.

Come contribuire

È possibile effettuare i versamenti sul seguente conto corrente bancario:

Intestato a: Cgil – Confederazione Generale Italiana del Lavoro

IBAN: IT42S0103003201000002774730

CAUSALE: Aiuti umanitari Gaza

Come sono stati utilizzati i fondi raccolti?

Primo carico di aiuti umanitari

Dopo mesi di enormi difficoltà logistiche e operative, i primi aiuti umanitari sono arrivati nella Striscia di Gaza. Due container, partiti dal porto di Genova e giunti in Egitto, a Port Said, il 9 luglio del 2024 hanno trasportato 51 bancali di beni essenziali. I materiali sono stati raccolti grazie al sostegno di categorie e strutture territoriali della Cgil, in collaborazione con l’Associazione delle Ong Italiane (Aoi) e la Cooperazione Internazionale Sud Sud (CISS). Questi aiuti, destinati a una popolazione stremata dal conflitto, affamata, in fuga permanente dai bombardamenti e dalle incursioni dell’esercito israeliano, sono stati distribuiti alle associazioni umanitarie locali nel settembre del 2024.

Aiuti umanitari diretti a Gaza

Secondo carico di aiuti umanitari

Visto il buon esito raggiunto dalla prima spedizione via nave, attraverso l’Egitto, e considerato il persistere e l’aggravarsi della drammatica emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza, AOI, CGIL e CISS, hanno messo a punto la seconda operazione umanitaria. Questa seconda operazione umanitaria prevede l’acquisto di alimenti freschi, con ceste familiari con frutta e verdura per una settimana, che saranno distribuite nei campi profughi direttamente dalle associazioni e dal sindacato palestinese e con pasti caldi preparati e distribuiti nei punti raccolta gestiti dalle stesse associazioni palestinesi, partners delle ONG italiane.

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