Molestie e violenze non accennano a diminuire e, spesso, vengono ancora rappresentate come un problema di cui le donne, soltanto, devono farsi carico; continuiamo ad assistere a narrazioni tossiche che tendono a colpevolizzare le vittime. 

Nonostante le leggi in continua evoluzione, i numeri dei femminicidi non diminuiscono anno dopo anno. Anche la nuova legge sulla violenza, approvata il 24 novembre 2023 all’unanimità, pur presentando importanti novità, continua a muoversi solo sul piano penale. Come Cgil da tempo sosteniamo che, invece, il fenomeno affonda le sue radici nella cultura patriarcale del nostro Paese. Quindi, pur riconoscendo l’importanza del piano penale, senza una vera e propria trasformazione culturale del nostro Paese, ogni 25 novembre ci troveremo a contare il numero delle vittime.

Il tema delle molestie e violenze nei confronti delle donne necessita di una presa in carico decisa da parte della nostra organizzazione, anche considerando che le molestie nei luoghi di lavoro rappresentano un fenomeno sommerso, ancor più della violenza domestica. Determinante in questo senso l’adozione, da parte dell’ILO, della Convenzione 190, ratificata dall’Italia nel 2021, che ha esteso, codificato e ampliato tutele e quadro sanzionatorio su violenze e molestie nei luoghi di lavoro.

Occorre lavorare sulla Contrattazione e sugli strumenti contrattuali a nostra disposizione, CCNL e Contratti Integrativi aziendali e territoriali, e sulla estensione di buone pratiche territoriali e di categoria (a partire dall’accordo quadro di CGIL, CISL e UIL con Confindustria e da quanto sottoscritto in numerosi CCNL e CIA) recependo e attuando ciò che prevede la Convenzione OIL n°190 e la Raccomandazione n°206.

Commento al Ddl contrasto alla violenza sulle donne e alla violenza domestica

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