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Lunedì 9 giugno il Comitato promotore per i Referendum sul lavoro si è riunito presso il Centro Congresso Frentani, via dei Frentani 4, Roma.
Maurizio Landini, segretario generale della Cgil ha commentato i dati dei Referendum su lavoro e cittadinanza dell’8 e 9 giugno 2025.
La relazione di Landini:
“Il nostro obiettivo era raggiungere il quorum per cambiare le leggi, questo obiettivo non l'abbiamo raggiunto, quindi è chiaro che quello che noi volevamo che fosse oggi una giornata di vittoria perché avevamo cancellato le leggi non la festeggiamo, non è una vittoria questo perché il nostro obiettivo non l'abbiamo assolutamente raggiunto e questo credo che sia un punto di estrema chiarezza che va reso esplicito.
Contemporaneamente gli ultimi dati di cui disponiamo ci dicono che sono oltre 14 milioni le persone che hanno votato nel nostro paese a cui si aggiungeranno gli italiani all'estero, quindi noi consideriamo naturalmente questo un numero molto importante e per quello che ci riguarda questo è un punto di partenza, perché i problemi che noi abbiamo posto con questo referendum rimangono completamente sul tavolo in termini di riduzione della precarietà, in termini di tutela della salute e della sicurezza e di cambio del sistema degli appalti, in termini di tutela di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici nelle grandi imprese come nelle piccole contro i licenziamenti così come tutto il tema che riguarda la cittadinanza.
Sapevamo quando abbiamo un anno fa raccolto le firme che non sarebbe stata una passeggiata in un paese dove c'è una crisi democratica evidente e dove proprio un anno fa a un altro appuntamento elettorale la maggioranza dei cittadini italiani a votare non era andata, sapevamo perfettamente che non era una passeggiata assumere la questione della democrazia, della partecipazione come un elemento centrale, l'abbiamo fatto perché pensiamo che oggi estendere e tutelare il lavoro ed estendere la democrazia non sono due cose tra loro diverse ma sono lo stesso problema e per questa ragione consideriamo l'esperienza che abbiamo svolto un'esperienza molto importante, abbiamo avuto la possibilità pure io personalmente ma insieme a tutta la Cgil e a tutto un mondo anche di associazioni, di persone, di reti che assieme a noi in questi mesi hanno girato l'Italia, fatto assemblee, volantinaggi, incontri, noi consideriamo tutto questo un elemento di investimento, un inizio di un lavoro che non può assolutamente terminare anzi colgo l'occasione per ringraziare non solo quelli che sono andati a votare ma anche tutte le persone che in questi due mesi hanno lavorato con noi i giovani.
Sono state anche settimane e mesi che mi hanno insegnato anche che un sindacato deve tornare ad imparare anche ad ascoltare le persone e i disagi e i problemi che esistono in questo paese sono profondissimi e noi pensiamo che ci sia proprio bisogno di continuare questa lotta questa azione sindacale utilizzando tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione perché è necessario che tutto il paese torni a partire dai bisogni materiali delle persone a partire soprattutto dalle nuove generazioni che hanno un livello di precarietà che non ha nessun altro e proprio questo ascolto ha reso esplicito questo disagio e queste problematiche che sono per noi davvero un inizio e ci impegnano a continuare questa azione e questa battaglia usando tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione sia in termini contrattuali sia in termini di mobilitazione
Pensiamo che questo numero di persone che, nonostante tutto quello che è avvenuto in questo paese con le difficoltà che ci sono, è andato a votare sia un a base di partenza importantissima che in molti casi adesso vedremo quello che sarà lo spoglio ma la stragrande maggioranza di quelli che sono andati a votare hanno condiviso e sostengono le rivendicazioni che noi abbiamo avanzato e questo pone a noi la necessità di impegnarci ancora di più e anche di mettere a disposizione la nostra organizzazione, anche con i necessari cambiamenti che questo comporta, in termini di coerenza della nostra azione e di allargamento di alleanze di relazioni, perché questo è quello che credo sia assolutamente necessario mettere in campo e tutto questo lavoro che abbiamo realizzato in questo mese e mezzo che ha coinvolto tutti i territori d'Italia che ha coinvolto insisto un sacco di persone di associazioni credo che sia un punto particolarmente significativo perché si può dire naturalmente che non solo ripartiamo da 14 milioni ma che insieme a quelle persone che ci hanno sostenuto e che hanno riconosciuto la necessità di produrre un cambiamento.
Per quello che ci riguarda quella è sicuramente una base fondamentale su cui agire su cui lavorare e credo che l'impegno, anche per il consenso che abbiamo ricevuto, sia assolutamente quello di muoversi in questa direzione e di rafforzare ancora di più la nostra mobilitazione perché quegli obiettivi e quei risultati che noi continuiamo a considerare fondamentali per il mondo del lavoro e per i diritti delle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare, riteniamo che sia assolutamente necessario proseguire e continuare.
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