"Quando facevo volantinaggio mi è capitato più volte che mi chiedessero se dovevano votare per me. Ho risposto che dovevano farlo per loro e i loro figli. Riflettendo su questo ho pensato alla crisi della politica. Il referendum ha ridato senso alla democrazia e alla partecipazione". Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, durante l’intervento di chiusura della campagna referendaria a Piazza Testaccio a Roma.
"Quelli che pensavano di essere di sinistra che sono andati al governo, così come la destra, sono stati colpiti dalla logica dell'austerità. Rimettere al centro il lavoro significa rimettere al centro i diritti e le condizioni lavorative. Il nostro referendum non è antistorico – ha ribadito il segretario generale della Cgil – La nostra battaglia non è solo resistenza, ma vuole cambiare anche la logica attuale"
“Quando le cose sono complesse e difficili solo l'intelligenza collettiva di tutti può riuscire ad affrontare questa situazione e allora noi non dobbiamo avere paura della partecipazione – ha poi concluso Maurizio Landini – aver ricostruito una partecipazione trasversale tra laici e cattolici, e le associazioni nei territori, è sicuramente un elemento che nessuno di noi può avere la responsabilità di disperdere e allora dobbiamo lavorare per raggiungere il quorum perché questo è il nostro obiettivo, ma allo stesso tempo per essere pronti che la nostra battaglia continua in ogni caso, anche dopo e fino a quando non abbiamo cambiato radicalmente questa situazione ed ora davvero al voto, al voto, al voto”