Negato di fatto al sindacato delle giornaliste e dei giornalisti della Rai il diritto di pubblicare comunicati su questioni che incidono direttamente sulle prerogative di lavoratrici e lavoratori e sul diritto dei cittadini ad essere informati.

La Rai, non avendo altro modo per impedire che il sindacato faccia parlare di referendum su Tg giornali Radio e Web del servizio pubblico si è appellata agli organismi di garanzia: la Commissione di vigilanza Rai e l'AGCOM, perché verifichino preventivamente la par condicio.

L'AGCOM ha precisato che procede solo d'ufficio o su segnalazione di violazioni. La commissione di Vigilanza, ormai bloccata da tempo, si riunirà al più presto ma certo dopo i referendum.

Bravi; come si dice, hanno buttano la palla in tribuna pur di silenziare chi pensa che andare a votare sia un diritto da promuovere in una democrazia.

E che quando questo è garantito dalla Costituzione in una forma di democrazia diretta come nel caso dei referendum, sia ancor di più opportuno ricordare ai cittadini in ogni modo un appuntamento elettorale che interviene direttamente sulla possibilità di modificare le leggi del Paese.

Insomma, il potere è del popolo che lo esercita nelle forme previste dalla Costituzione, ma per la Rai di oggi pare sia meglio non farlo sapere troppo in giro.

Mentre attendiamo che la Commissione di Vigilanza si pronunci il comunicato lo pubblichiamo sui nostri social e vi alleghiamo il link.

Sulla base delle determinazioni dell’organo politico parlamentare, valuteremo le migliori modalità per tutelare il diritto alla pubblicazione dei comunicati sindacali.

Esecutivo Usigrai

Il link al comunicato sindacale

https://youtu.be/xM9rCOljsL8