Uno dei nostri obiettivi è cercare di saldare la lotta contro il riarmo con quella per il lavoro, “perché dire no al riarmo e dire sì alla pace oggi è la condizione per poter affrontare i temi reali e investire sulla sanità e sull’aumento dei salari”. Lo ha detto Maurizio Landini, intervenendo a In altre parole su La7.

“Uno degli elementi di novità di questi ultimi mesi sono le nuove generazioni. Quando abbiamo fatto il referendum, anche se non abbiamo raggiunto il quorum, c’è un dato che tutti hanno fatto finta di non vedere: di quei 15 milioni che sono andati a votare, più di 5 milioni e mezzo erano giovani. Se c’è una fascia d’età in Italia che ha superato il quorum, sono i giovani dai 18 ai 34 anni, che hanno votato per dire no alla precarietà e sì alla cittadinanza. Quei giovani sono gli stessi che oggi sono stati protagonisti della straordinaria mobilitazione per la pace che c’è stata nel nostro Paese”.

“Bisogna mettersi in ascolto, perché questi giovani non vedono davanti a sé un futuro – ha concluso il segretario generale della Cgil –. Non vedono la possibilità di realizzarsi nel lavoro. Tanti sono costretti ad andare via dal nostro Paese. Chiedono di cambiare, di poter avere un futuro, di potersi realizzare nel lavoro che fanno, di poter usare la loro intelligenza. Allora penso che oggi dobbiamo saper ascoltare e dobbiamo anche dare voce, mettendo a disposizione le nostre organizzazioni per cambiare questa situazione, costruendo quella solidarietà e quel legame che oggi sono necessari”.

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25 ottobre 2025 la Cgil a P.zza San Giovanni a Roma

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La Piattaforma della mobilitazione