Roma, 6 ottobre - "Valutiamo positivamente che, come richiesto dalla nostra organizzazione, vi sia stato un momento istituzionale di confronto con il Governo sul Masterplan per il Mezzogiorno, che ha dato seguito ad alcuni incontri informali con la Presidenza del Consiglio. Abbiamo sollevato le questioni che riteniamo prioritarie per l'efficacia del piano, partendo dai contenuti del documento unitario precedentemente proposto con Cisl, Uil e Confindustria". Così la segretaria confederale della Cgil Gianna Fracassi commenta l'incontro convocato a Palazzo Chigi per la serata di ieri, a cui hanno partecipato le parti sociali, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, i ministri delle Infrastrutture e dell'Ambiente Graziano Delrio e Gian Luca Galletti, il Viceministro allo Sviluppo Economico Teresa Bellanova, e i capi di Gabinetto dei ministeri dei Beni Culturali e delle Politiche Agricole Giampaolo D'Andrea e Ferdinando Ferrara.

"Conclusa quella che possiamo definire la prima fase del Masterplan, con la sottoscrizione di quasi tutti i Patti territoriali - sostiene Fracassi - ora è necessario valutare gli interventi previsti per stimarne l'effettivo impatto rispetto agli obiettivi generali di sviluppo, raccordarli con gli altri piani del Governo come Industria 4.0, Casa Italia o il Piano Nazionale della Ricerca, e operare un attento monitoraggio della spesa e dell’avanzamento dei bandi".

La segretaria confederale specifica che "per la Cgil i Patti non possono rappresentare solo uno strumento di accelerazione della spesa, ma devono essere orientati ad un progetto complessivo di sviluppo del Sud insieme al secondo riparto di risorse del Fondo sviluppo e coesione e ad un aumento delle risorse ordinarie". Per Fracassi tale progetto "deve tenere insieme tanto una politica industriale chiara, strettamente collegata ai processi di innovazione e ricerca, quanto l'infrastrutturazione immateriale del territorio, l'istruzione e il contrasto alla povertà e alla marginalità sociale. Una visione di sviluppo - spiega - che passa anche dal recupero e dalla valorizzazione dei beni culturali, non solo in ottica turistica, e dalla tutela e messa in sicurezza del territorio dai rischi ambientali, in particolare sul fronte sismico e idrogeologico".

"Abbiamo segnalato che per fare tutto ciò è indispensabile un confronto di merito sui contenuti dei Patti. Serve dunque - sostiene la dirigente sindacale - una cabina di regia nazionale, per coordinare gli interventi evitando frammentazioni e protagonismi delle singole istituzioni, e soprattutto territoriale, che consenta anche un monitoraggio diffuso della qualità e dell'implementazione dei progetti". "Da questo punto di vista - conclude Fracassi - le preoccupazioni sul versante dell'avanzamento della spesa, della necessità di un monitoraggio dei patti e di un confronto di merito sui temi dello sviluppo, è stata condivisa da tutti i rappresentanti del Governo, e ci sono state date assicurazioni riguardo l'avvio di confronti ai diversi livelli territoriali".