Roma, 5 aprile - "Abolire i ticket è sempre stata una nostra richiesta. Il ministro, però, dica anche come intende garantire a tutti i cittadini, soprattutto ai più poveri, l'accesso al Servizio Sanitario Nazionale". Così, in una nota congiunta, Cgil nazionale e Fp Cgil nazionale rispondono a quanto dichiarato da Beatrice Lorenzin nell'intervista rilasciata al Messaggero di oggi."Salutiamo con favore l'intenzione del ministro di proseguire sul terreno dell'eliminazione dei ticket - continuano Cgil e Fp - ma in un Paese in cui oltre dieci milioni di persone, su una popolazione di 60 milioni, non si cura più perché non può permetterselo, l'emergenza è evidente e non deve essere ignorata".Per confederazione e categoria "le scelte fatte finora dal Governo non vanno nella giusta direzione. Cambiare i Lea senza definire compiutamente un progetto generale né prevedere l'assunzione di nuovo personale, e, al contempo, ridurre i trasferimenti alle Regioni, non può che rendere ancora più difficoltoso l'accesso alle cure per i cittadini, compresi i meno abbienti"."Le prestazioni sanitarie devono essere garantite a tutti e - aggiungono - occorre assicurare la progressività del prelievo fiscale: non è possibile considerare alla stessa stregua coloro che hanno abbondanti mezzi per vivere, e magari sono anche evasori, e chi non ce la fa più"."Il servizio sanitario nazionale - ricordano Cgil e Fp - è nato per garantire 'la promozione, il mantenimento e il recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizioni individuali o sociali e secondo modalità che assicurino l'eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio', come recita il primo articolo della legge istitutiva. A quasi quarant'anni dalla riforma sanitaria - concludono - non vorremmo assistere al suo declino o al tradimento della sua missione, ma alla sua rinascita".