NESSUNA RISPOSTA PER GIOVANI, DONNE E PENSIONATI

SI SPOSTA IL TRAGUARDO DELLA PENSIONE PER TUTTI

SI CONTINUA A FARE CASSA SULLA PREVIDENZA

  •  “Quota 103” (62 anni di età e 41 anni di contributi) con il ricalcolo contributivo e le finestre di uscita aumentano di ulteriori quattro mesi per privati e tre per i pubblici, con un tetto massimo 2024 circa 2.392 euro lorde.
  •  Per l’ape sociale si innalza il requisito di età: da 63 anni a 63 anni e 5 mesi.
  • Opzione donna: viene aumentato il requisito contributivo di un anno, dopo l’azzeramento previsto dal Governo nella scorsa legge di bilancio. Saranno necessari entro il 31.12.2023: 35 anni di contribuzione e 61 anni di età per le casistiche definite precedentemente (caregiver, invalide dal 74%, licenziate o dipendenti aziende con tavolo di crisi aperto).
  • Dal 01.01.2025 il requisito per la pensione anticipata (42 anni e 10 mesi uno in meno per donne) potrà aumentare, se crescerà l’attesa di vita.
  •  Per coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 01.01.1996 viene innalzato l’importo soglia da raggiungere per accedere alla pensione anticipata con 64 anni di età e 20 anni di contribuzione, da 2,8 a 3,0 volte l’assegno sociale (1.600 euro circa), rimane 2,8 volte per le donne che hanno avuto un figlio, 2,6 per coloro che ne hanno avuti almeno due. A 67 anni 1,5 volte l’assegno sociale si abbasserà a 1 volta (533 euro). Vengono introdotte le finestre di uscita trimestrali e un tetto massimo di pagamento fino a 5 volte il trattamento minimo (2990 euro circa).
  •  Nessun intervento sulla piena indicizzazione delle pensioni e viene confermato il taglio previsto lo scorso anno; oltre 4 volte il trattamento minimo. Si vuole costituire una commissione che possa rivedere l’inflazione attraverso l’utilizzo del deflatore del Pil, sentito il Cnel.
  •  Taglio sulle pensioni dei pubblici, in quanto vengono riviste dal 01.01.2024 le aliquote di rendimento per la quota di pensione retributiva, per coloro che lavorano negli enti locali, per coloro che sono iscritti alla cassa sanitaria o alla cassa pensione degli ufficiali giudiziari o insegnanti di asilo o scuole elementari parificate.

Abbiamo sempre sostenuto che i tavoli di confronto fossero finti e non si sarebbe fatto nulla sulle pensioni, dopo continue promesse e bugie, la verità adesso è chiara!

LA MOBILITAZIONE PROSEGUE

a partire dalle nostre richieste sulle pensioni


VOLANTINO 

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