PHOTO
In pensione sempre più tardi
- Azzerata la flessibilità in uscita, con un crollo delle pensioni anticipate.
- A fine anno scadranno:
- Quota 103 (62 anni e 41 di contributi), con ricalcolo interamente contributivo e pesanti penalizzazioni sull’assegno pensionistico;
- APE Sociale, con l’aumento dell’età da 63 anni a 63 anni e 5 mesi.
- Opzione donna: cancellata
- Dal 2030, per chi rientra nel sistema contributivo, la soglia per l’uscita a 64 anni sarà innalzata a 3,2 volte l’assegno sociale (da 1.309 euro nel 2022 a 1.811 euro): un aumento di 502 euro, che esclude la maggior parte dei lavoratori e delle lavoratrici, soprattutto le più giovani.
- Senza interventi dal 2027 si andrà in pensione:
- 67 anni e 3 mesi per la pensione di vecchiaia.
- 43 anni e 1 mese per la pensione anticipata.
- E dal 2029, ancora più tardi:
- 67 anni e 5 mesi per la pensione di vecchiaia.
- 43 anni e 3 mesi per la pensione anticipata.
Altro che 41 anni di contributi per tutti promessi da questo Esecutivo
In pensione sempre più poveri
- Dal 1° gennaio 2025 le pensioni sono più povere a causa della riduzione dei coefficienti di trasformazione, che subiranno un ulteriore taglio nel 2027.
- Confermati i tagli retroattivi alle pensioni anticipate dei dipendenti pubblici con la revisione delle aliquote di rendimento per le gestioni CPDEL, CPS, CPUG e CPI.
- Un furto per il TFS/TFR dei dipendenti pubblici: nonostante la sentenza numero 130/2023 della Corte Costituzionale che invita il Governo a intervenire, fino a 7 anni per avere il proprio tfr/tfs, con una perdita di circa 20 mila euro su un tfs/tfr di 100 mila euro.
- Per i pensionati non va meglio: Nel biennio 2023-2024, il taglio della rivalutazione ha determinato una perdita complessiva di 60 miliardi per pensionate e pensionati. Tagli che non potranno più essere recuperati. Una perdita fino a 9.000 euro per una pensione netta di 1.700 euro;
Nessuna lotta all’evasione fiscale e contributiva.
BASTA RISORSE PER IL RIARMO
IL 25 OTTOBRE TUTTE E TUTTI IN PIAZZA
Per difendere il valore delle pensioni, per la dignità di chi le ha guadagnate lavorando!
La pensione non è un privilegio. È il frutto di una vita di lavoro.
Concentramento P.zza della Repubblica ore 13:30
Conclusione P.zza San Giovanni in Laterano
Per approfondire:
→ Democrazia al Lavoro: Cgil, 25 ottobre manifestazione nazionale a Roma
→ ‘Democrazia al Lavoro’: piattaforma manifestazione nazionale 25 ottobre 2025