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In seguito alla condanna a sei anni di carcere inflitta dalla Corte Suprema all'ex presidente argentina Cristina Fernández de Kirchner, la CGIL esprime, nel comunicato che pubblichiamo di seguito, profonda preoccupazione per il clima che si è venuto a creare in Argentina, a causa dei continui attacchi del governo Milei alle libertà civili e individuali dei cittadini, degli attivisti e delle organizzazioni sindacali.
A fianco dei sindacati argentini e della società civile
La CGIL esprime grave preoccupazione per i continui attacchi del governo Milei contro le libertà civili e individuali dei cittadini, degli attivisti e delle organizzazioni sindacali.
È in questo clima che la Corte Suprema ha condannato l'ex presidente argentina Cristina Fernández de Kirchner a sei anni di carcere.
Sono totalmente fuori luogo le dichiarazioni del presidente argentino sulla condanna della sua principale avversaria politica, che è stata di fatto esclusa da ogni futura competizione elettorale. Auspichiamo che all'ex presidente siano garantite tutte le garanzie legali e di difesa necessarie per dimostrare le sue ragioni e che la condanna non venga strumentalizzata politicamente. Riteniamo che sia fondamentale, nel giudicare alti dirigenti politici, garantire la massima trasparenza e imparzialità, affinché giustizia sia fatta ed eviti la loro strumentalizzazione a fini politici.
Inoltre, riteniamo un grave errore ritenere l’Argentina una best practice dal punto di vista economico – come ha di recente dichiarato il FMI – perché è evidente che il prezzo più alto è pagato dalle lavoratrici e dai lavoratori argentini e dai meno abbienti in termini sociali, economici e di diritti e libertà individuali. Molte delle riforme messe in campo dal governo argentino negli ultimi mesi sono chiaramente in violazione delle Convenzioni OIL e costituiscono un chiaro attacco alla libertà di associazione.
L'Argentina sta attraversando un momento critico in cui la polarizzazione si sta aggravando, molti settori della popolazione sono sull'orlo della povertà e i diritti dei cittadini vengono limitati dalla distruzione dello stato sociale. Il governo Milei ha attaccato le associazioni storiche che hanno garantito la conservazione della memoria e il ripristino dell'identità dei nipoti degli scomparsi, attraverso tagli ai finanziamenti e licenziamenti di massa in settori della Segreteria per i Diritti Umani. Condanniamo con forza ogni forma di negazionismo e di autoritarismo e con la Rete internazionale dei sindacati antifascisti siamo pronti a mobilitarci in solidarietà con le organizzazioni sindacali argentine e la società civile organizzata.
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Al lados de los sindicatos argentinos y de la sociedad civil
La CGIL expresa su profunda preocupación por los continuos ataques del Gobierno de Milei contra las libertades civiles e individuales de los ciudadanos, los activistas y las organizaciones sindicales.
En este clima, el Tribunal Supremo ha condenado a la expresidenta argentina Cristina Fernández de Kirchner a seis años de prisión.
Las declaraciones del presidente argentino sobre la condena de su principal adversaria política, que ha quedado de hecho excluida de cualquier futura competición electoral, son totalmente inapropiadas. Esperamos que se aseguren a la expresidenta todas las garantías legales y de defensa necesarias para demostrar sus razones y que la condena no sea instrumentalizada políticamente. Consideramos fundamental, cuando se trata de juzgar a altos dirigentes políticos, garantizar la máxima transparencia e imparcialidad, para que se haga justicia y se evite su instrumentalización con fines políticos.
Además, consideramos un grave error considerar a Argentina como un ejemplo de buenas prácticas desde el punto de vista económico, como ha declarado recientemente el FMI, ya que es evidente que el precio más alto lo están pagando los trabajadores y trabajadoras argentinos y los más pobres en términos sociales, económicos y de derechos y libertades individuales. Muchas de las reformas puestas en marcha por el Gobierno argentino en los últimos meses violan claramente los convenios de la OIT y constituyen un claro ataque a la libertad de asociación.
Argentina atraviesa un momento crítico en el que se agrava la polarización, muchos sectores de la población se encuentran al borde de la pobreza y los derechos de los ciudadanos se ven restringidos por la destrucción del Estado social. El Gobierno de Milei ha atacado a las asociaciones históricas que han garantizado la conservación de la memoria y la restitución de la identidad de los nietos de los desaparecidos, mediante recortes presupuestarios y despidos masivos en sectores de la Secretaría de Derechos Humanos. Condenamos enérgicamente toda forma de negacionismo y autoritarismo y, junto con la Red Internacional de Sindicatos Antifascistas, estamos dispuestos a movilizarnos en solidaridad con las organizaciones sindicales argentinas y la sociedad civil organizada.