Il 30 agosto 2025 si è tenuta una commovente cerimonia per ricordare il 60° anniversario della tragedia di Mattmark, in Svizzera, dove il 30 agosto 1965 una valanga di ghiaccio e roccia travolse le baracche degli operai di un cantiere, causando la morte di 88 operai impegnati nella costruzione della più grande diga d’Europa.

Tra le vittime, 56 erano emigrati italiani, in gran parte originari del Sud e della Calabria, arrivati in Svizzera in cerca di lavoro e riscatto. L’incidente segnò profondamente la storia dell’emigrazione italiana e sollevò un acceso dibattito sulle condizioni di sicurezza. Nonostante l’indignazione dell’opinione pubblica, il processo che seguì si concluse con l’assoluzione di tutti gli imputati.

L’anniversario, organizzato dall’Associazione ItaliaValais e dal comitato “Mattmark 2025” con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Berna e del Consolato Generale a Ginevra, ha visto la partecipazione di autorità italiane e svizzere, oltre che di rappresentanze sindacali. Un’occasione di riflessione sul valore della memoria e sulla necessità di garantire luoghi di lavoro sicuri.

In un messaggio ufficiale, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ribadito l’importanza di ricordare queste tragedie per evitare che simili incidenti possano ripetersi. Particolarmente significativo anche l’intervento del Presidente del Consiglio di Stato del Canton Vallese, che a nome delle istituzioni svizzere ha espresso scuse formali all’Italia e ai familiari delle vittime.

Alla cerimonia hanno preso parte una delegazione della CGIL nazionale, rappresentanti delle Camere del Lavoro di Belluno e Lombardia, e il sindacato svizzero UNIA, con un messaggio unanime: “Il lavoro deve essere una prospettiva di vita, non un luogo di morte”.