Roma, 26 luglio - “Ci lascia allibiti che proprio il Ministro della Famiglia, peraltro andando ben oltre i poteri del suo dicastero, pensi di vietare l'iscrizione o la registrazione nei registri di stato civile di bambine e bambini concepiti all'estero da genitori dello stesso sesso, in quanto ad essere lesi sarebbero in primo luogo i diritti di questi figli”. Così Maria Gigliola Toniollo, dell'Area welfare della Cgil nazionale, a commento di quanto dichiarato quest’oggi dal Ministro Lorenzo Fontana nel corso dell’audizione in Commissione Affari Sociali della Camera. “Anche in questa circostanza - conclude Toniollo - la Cgil, che aveva salutato gli atti di molti sindaci italiani come segno di progresso e civiltà, ribadisce le sue battaglie contro ogni forma di discriminazione, per un nuovo e inclusivo diritto di famiglia, ed è sempre a fianco di tutte le famiglie, di tutti i figli e figlie, senza esclusione alcuna”.