Roma, 25 ottobre - “Il pronunciamento della Corte Costituzionale, che dà un anno di tempo al Parlamento per esprimersi sull'autodeterminazione nel fine vita, è un altro risultato di grande importanza dopo la vittoria sul biotestamento. Ora le Camere decidano in coscienza e in tempi brevi”. È quanto dichiara la responsabile dell'Ufficio Nuovi Diritti della Cgil nazionale, Maria Gigliola Toniollo.La decisione di ieri, sottolinea Toniollo, “è un passo avanti che il mondo civile deve al coraggio e alla determinazione di Fabiano Antoniani, di chi lo ha assistito e delle tante persone malate come Luca Coscioni, Piergiorgio Welby, Dominique Velati e Davide Trentini, che in questi quindici anni, difendendo le proprie speranze di libertà, hanno difeso le istanze di libertà per tutti”.“Restiamo in attesa - aggiunge la dirigente sindacale - di un altro imminente processo in Corte d'Assise a Massa Carrara a Marco Cappato e a Mina Welby per la morte di Davide Trentini. Ci auguriamo che chi aiuta le persone in condizioni di sofferenza insopportabile a interrompere la loro vita nella maggiore serenità possibile, non venga imputato per istigazione e aiuto al suicidio e sottoposto a condanne a seguito delle norme di un vecchio codice fascista”.“Inoltre auspichiamo - conclude Toniollo - che per un tema tanto delicato e condiviso, il Parlamento abbandoni le schermaglie partitiche e le inaccettabili miserie di un modo di dibattere in aula a cui non riusciremo mai ad abituarci, per discutere e decidere rapidamente”.