Roma, 16 luglio – “Sviluppare pratiche di contrattazione territoriale sul tema della legalità ed estendere le buone pratiche per contrastare le organizzazioni mafiose, la corruzione, il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori”. Come dichiara Gianna Fracassi, segretaria confederale della Cgil, sono questi gli obiettivi di lavoro del coordinamento nazionale legalità della Cgil, riunito a Santo Stefano di Camastra (Città metropolitana di Messina) per i prossimi mesi.

“Il lavoro di questi due giorni – spiega Fracassi – fa emergere la necessità di un salto di qualità nella nostra iniziativa sindacale e nel nostro impegno. Il confronto con importanti protagonisti della lotta alle mafie e allo sfruttamento lavorativo, con rappresentanti della magistratura e delle istituzioni, ha rappresentato un momento importante di approfondimento e di stimolo per il nostro lavoro”.

“Ciascuno deve però fare la sua parte – continua la dirigente sindacale – e quindi chiediamo al Parlamento che su alcune questioni si diano risposte concrete e rapide, in particolare su caporalato e aziende sequestrate e confiscate, temi su cui vi sono dei disegni di legge il cui iter è fermo”.

“Infine – conclude Fracassi – vogliamo ricordare l'emendamento al Testo unico antimafia, che estende a tutto il territorio nazionale il protocollo di legalità sottoscritto dal presidente Antoci e dagli amministratori del parco dei Nebrodi sulle soglie per la presentazione obbligatoria del certificato antimafia in caso di concessioni e di contratti pubblici”.