Venerdì 4 marzo Cgil, Cisl e Uil hanno siglato l'intesa con le associazioni artigiane sulla governance nel sistema della bilateralità nel settore. L'intesa ha concluso un confronto che da parecchi mesi unitariamente era stato avviato, con l'obiettivo di definire regole condivise nella gestione degli enti bilaterali di comparto.Tale esigenza era stata manifestata non soltanto nell’iniziativa seminariale di Napoli sulla bilateralità promossa dalla Cgil, ma anche durante la fase di  discussione sul modello contrattuale, dove unitariamente si è posto l'obiettivo di estendere l’esperienza già presente in altri settori.Come è noto, il sistema della bilateralità complessivamente intesa, come tutto l'ambito delle politiche attive del lavoro e degli organismi di controllo, sono stati recentemente oggetto di iniziative sul versante delle verifiche di trasparenza e legalità, rendendo ancor più auspicabile la necessità di definire regole di indirizzo del comparto sull'argomento.Con questa intesa si è dato vita ad  una sorta di autoregolamentazione del settore che conferma il ruolo delle parti sociali come attori di riferimento, all’interno di uno scenario di valorizzazione di una esperienza, quale quella della bilateralità artigiana, esercitata da oltre trenta anni. Una bilateralità che si è sviluppata e consolidata attraverso la centralità del ruolo svolto dalla contrattazione collettiva nei due livelli (confederale/categoriale), che vede oggi ulteriori ed importanti sviluppi che la rendono ancor più rispondente ai bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici e dove lo stesso sistema di welfare integrativo sta diventando maggiormente inclusivo e moderno.Il  riconoscimento del valore del sistema di bilateralità artigiana e l’esigenza di un suo rafforzamento in un contesto che sta mutando, portano oggi ad avviare una nuova fase con l’obiettivo di rendere la stessa sempre più efficiente all’interno dei principi di trasparenza e di efficienza di funzionamento in essere.Per queste ragioni l’intesa traguarda anche l’esigenza di discutere non soltanto di un nuovo modello di relazioni sindacali, ma anche di definire regole sulla rappresentanza che tengano conto della specificità del settore.Nel merito, il Protocollo, nel ribadire una serie di principi che vedono gli accordi interconfederali nazionali e regionali come fonte della bilateralità e la contrattualizzazione del diritto alle prestazioni, sistematizza una serie di regole in essere a partire da elementi di trasparenza, efficienza, sostenibilità e dai modelli organizzativi.Inoltre definisce criteri sulla incompatibilità di alcuni ruoli e cariche, affermando il principio della netta separazione tra indirizzo politico ed operatività gestionale, individua regole sulla scelta delle figure professionali all’interno degli organismi bilaterali, rafforza i principi legati al welfare contrattuale integrativo prevedendo masse critiche adeguate.Inoltre, l’accordo conviene anche sulla opportunità di definire elementi sistemici sul versante dell’attuale funzionamento di tutte le fattispecie legate alla bilateralità artigiana per mettere a disposizione tutte le  potenzialità insite.Il valore di questo Protocollo, alla cui realizzazione la nostra confederazione ha dato un grande contributo, è da individuarsi anche nella lavoro unitario delle organizzazioni sindacali, che è stato lo strumento per superare le iniziali difficoltà  manifestate dalle controparti, per convenire sull’opportunità di definire tale intesa.

https://www2.cgil.it/admin_nv47t8g34/wp-content/uploads/2016/03/Accordo_governance_bilateralita.pdf