Roma, 15 marzo - “Il ritorno della deflazione è un pessimo segnale per l'economia del Paese, è la conferma, purtroppo, di quanto già detto: la piccola ripresa, avviata nella prima metà del 2015, è già finita”. Così il segretario confederale della Cgil Danilo Barbi commenta gli ultimi dati sull'inflazione diffusi dall'Istat.

Per il dirigente sindacale, la deflazione è in economia “la malattia peggiore, perché - spiega - oltre a rimandare consumi e investimenti, aumenta il peso dei debiti pubblici e privati”, un pericolo che negli ultimi due anni, accusa Barbi, “è stato sottovalutato sia dal Governo che dal Parlamento”. Il dato sugli investimenti è esplicativo: “quelli privati sono diminuiti dal 2009 al 2015 del 30%, mentre quelli pubblici sono passati dai 56 ai 32 miliardi di euro annui”.

“Invece di continuare a discutere di percentuali e flessibilità - conclude il segretario confederale - il Governo dia una svolta alle politiche economiche del Paese con un aumento massiccio degli investimenti pubblici, gli unici in grado di mobilitare anche quelli privati”.