Roma, 1 marzo - “Un'importante sentenza del Consiglio di Stato ha confermato l’orientamento del Tar del Lazio e ha reso giustizia alle persone con disabilità e alle loro famiglie stabilendo che l’indennità  di accompagnamento non debba essere valutata come reddito”.

E' quanto afferma la responsabile delle Politiche per la Disabilità della Cgil, Nina Daita, in merito alla sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato la decisione del Tar del Lazio di ritenere illegittima l’inclusione dell’indennità di accompagnamento, delle prestazioni economiche assistenziali e delle prestazioni risarcitorie, nel computo del reddito rilevante ai fini dell’Isee.

“Un’evidente sconfitta del governo e di quelle realtà - prosegue Daita - che ne hanno sostenuto l’orientamento, dimenticando che i trattamenti assistenziali non sono una remunerazione dello stato di invalidità, come un qualsiasi lavoro, ma semplicemente un sostegno alla persona con disabilità”.

“Mi auguro - conclude Daita - che a questo punto il governo prenda atto della decisione del Consiglio di Stato, varando nuove e vere politiche nell’interesse delle persone disabili e delle loro famiglie”.