A seguito della chiusura della finestra utile alla presentazione delle domande per la seconda annualità del bonus per le lavoratrici e i lavoratori con contratto part time ciclico, stiamo monitorando gli esiti della seconda tornata di domande presentate, riferite all'anno lavorativo 2022, provando a risolvere, nel rapporto con l’INPS, i problemi che si sono presentati rispetto al respingimento delle domande anche per le lavoratrici e i lavoratori che ne hanno il diritto.

La vera emergenza è che non c'è più la possibilità di richiedere alcun sostegno economico, già per l’anno 2023 e per gli anni successivi. Il governo, infatti, non ha rifinanziato in Legge di Bilancio 2023 il bonus,

nonostante la nostra specifica richiesta e la presentazione di un emendamento, né aperto alcun tavolo di confronto in merito.

Per questo continuiamo a rivendicare il passaggio ad una misura di copertura reddituale strutturale per i mesi di sospensione dall’attività e chiediamo di avviare subito il confronto con le le organizzazioni sindacali. Intanto, però, bisogna garantire da subito la continuità del sostegno economico alle lavoratrici e ai lavoratori lasciati senza tutele.

Per questo abbiamo ripresentato un emendamento anche al Disegno di legge in materia di lavoro, che intanto chiede il rifinanziamento per gli anni 2024 e 2025 della stessa indennità.

Sono oltre 100mila le lavoratrici e i lavoratori con part-time ciclico lasciate senza sostegno economico nei periodi di sospensione dal lavoro: la vertenza continua finché non otterremo risposte certe e soluzioni stabili.