A 14 mesi dalla firma del memorandum of understanding si allontana ancora la risposta definitiva della anglo-svizzera Glencore sul suo interesse a rilevare lo stabilimento Alcoa di Portovesme. Lo scorso 10 marzo, nell'ultimo incontro al ministero dello Sviluppo Economico, la multinazionale aveva chiesto e ottenuto cinque giorni di tempo per valutare la proposta del Governo in merito alle tariffe energetiche, punto chiave attorno a cui si gioca il futuro della fabbrica sarda di alluminio primario. Di giorni ne sono passati più di sette e gli svizzeri, dopo una prima analisi delle tabelle presentate dal MiSE, hanno avanzato ulteriori richieste di chiarimenti e delucidazioni, spostando di fatto sine die la dead line per la decisione finale.

"Siamo in attesa e siamo perplessi, non vorremmo che le proposte del Governo fossero insoddisfacenti. L'Esecutivo deve fare di tutto per avvicinarsi il più possibile a quanto chiesto da Glencore, che è l'unica multinazionale interessata al nostro stabilimento", dichiara ai microfoni di radioarticolo1 (ASCOLTA l'intervista in Vertenze in primo piano) Bruno Usai, segretario della Fiom del Sulcis Iglesiente. I sindacati chiedono di essere convocati per capire cosa ostacola il proseguimento e la chiusura della trattativa e si dicono pronti a nuove mobilitazioni. "La nostra battaglia è ancora in piedi e se non dovessero arrivare risposte nei prossimi giorni - annuncia Usai - siamo pronti a nuove manifestazioni e azioni di lotta per smuovere la vertenza".


LEGGI l'articolo di Rassegna Sindacale Alcoa (Sulcis): Fiom, governo deve assumersi responsabilità