Il tavolo convocato al ministero dello Sviluppo Economico per la crisi dei call center nella giornata del 9 marzo non è stato risolutivo. Questo il commento a caldo della Cgil, secondo cui il percorso tracciato dal Governo è "troppo vago e indefinito nei tempi di realizzazione".

Per la Slc Cgil infatti, gli interventi illustrati dall'Esecutivo nell'incontro al dicastero, pur rispondendo ad una "corretta agenda dei temi da affrontare", sono inadeguati o manchevoli su più fronti: non sarebbero in grado di gestire i licenziamenti prospettati o che saranno aperti a breve nel settore, sono troppo timidi nel pretendere l'applicazione delle clausole sociali da parte di Poste ed Enel e deboli nel chiedere il rispetto delle norme contro le delocalizzazioni e prevedere sanzioni certe in caso di violazione. La categoria della Cgil è critica anche sul fronte degli ammortizzatori sociali: la convocazione di un tavolo tecnico per l'estensione ai lavoratori del settore della Cigs rischia di allungare troppo i tempi.

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