Roma, 17 novembre - “Il nuovo codice degli appalti è un’opportunità significativa perché in esso hanno trovato risposta importanti rivendicazioni sindacali sulle tutele dei lavoratori e sulla legalità. Anche se in sede di approvazione sono state apportate modifiche che hanno indebolito parte di quelle tutele e di quei dispositivi di contrasto alla corruzione e all’illegalità. Per questo è importante intervenire nel Decreto correttivo”. Queste le parole con cui il segretario confederale della Cgil Franco Martini, nella sua relazione introduttiva, ha dato il via ai lavori del convegno di Cgil, Cisl e Uil “Nuovo codice degli appalti e decreto correttivo: opportunità per rilanciare legalità e aumentare le tutele”, che si è svolto oggi a Roma.

“Abbiamo ottenuto alcuni importanti avanzamenti sui temi del lavoro, della trasparenza, della legalità, della qualificazione delle stazioni appaltanti e delle imprese”, ha spiegato Martini esprimendo un “giudizio complessivamente positivo” sul provvedimento, ma sottolineando che “non abbiamo mai digerito quello che definimmo un ‘colpo di mano’ in occasione dell'approvazione definitiva del testo da parte del Consiglio dei Ministri”. “Ci riferiamo - specifica il segretario confederale - alla questione della clausola sociale, sparita all'ultimo minuto, nonostante i faticosi confronti e le complicate mediazioni nel corso dell’iter”.

“Per questo - conclude Martini - è ora necessario completare l'iter dei provvedimenti attuativi e giungere alla formulazione di un decreto di correzione, tenendo conto di alcuni importanti aspetti riguardanti le materie del lavoro”.

In allegato la relazione del segretario confederale Cgil Franco Martini.

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